Titoli azionari a rischio con la guerra dei dazi

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Quali sono i titoli azionari a rischio  e di non poco con la guerra commerciale fra Usa e Cina?

Fornitori di semiconduttori e i rivenditori: queste le prime due categorie che saranno scottate dalla guerra commerciale secondo gli analisti di Wall Street. Ma non sono i soli.

I titoli azionari a rischio

HSBC va anche oltre e fa i nomi: Skyworks Solutions, Broadcom, Micron Technology e Intel. UBS aggiunge anche qualche esponente di settori estranei come l’arredamento e per la precisione Bed Bath & Beyond, William-Sonoma e Restoration Hardware che potrebbero avvertire rischi significativi dal momento che molti dei loro prodotti arrivano dalla Cina.

La bufera sui mercati

I tweet del presidente Trump hanno avuto l’effetto prima di tutto di scatenare le vendite sui mercati ma anche di aumentare la tensione tra le parti. Tensione che, in realtà a quanto pare, sarebbe sfociata comunque dal momento che qualche giorno fa p stata proprio la Cina a volersi tirare indietro da alcuni degli accordi già stretti. Almeno questo è quanto reso noto da alcuni canali statunitensi, tra cui Reuters. Il che fa comprendere che, a prescindere da Trumo, la tempesta sarebbe esplosa comunque. Intanto però i mercati stanno virando in negativo non solo in Europa ma anche in Asia (negativa già dalla nottata) e negli Usa.

Indici in calo e i titoli azionari a rischio

I futures di Wall Street, infatti, sono in territorio negativo su tutti  tre gli indici maggiori. Quando in Italia mancano venti minuti alle 12, negli States sia l’S&P 500 che il Dow che il Nasdaq navigano tra il -0,8% e il -0,9%. La consapevolezza è una pressione in arrivo su alcuni titoli il cui business vede un’elevata esposizione delle entrate dalla Cina. Come detto per HSBC quelli con la maggior percentuale di rischio sono Broadcom , Micron Technology e Intel mentre altri esponenti come Apple e Nvidia hanno già visto rispettivamente un -2% e un -3,4% già da lunedì Per Needham altri nomi possono essere MaxLinear, Ambarella , Monolithic Power Systems e Semtech che nel 2018 avevano evidenziato oltre il 50% delle proprie entrate provenienti dalla Cina. Altri titolo potrebbero trovarsi in difficoltà a causa delle conseguenze sulle proprie catene di approvvigionamento. Compresi i negozi di arredamento ma anche il settore dei generi alimentari.

Le conseguenze per l’Italia

E qui entra in gioco l’Italia con le conseguenze sulle materie prime e i prodotti agricoli. A parte la soia (-10% in un mese) che non è direttamente legata alla nostra economia  l’Italia rischia grosso. Per il momento si parla di 1,7 miliardi. Ma a spaventare di più potrebbero essere le ripercussione su un altro scenario: la guerra dei dazi Usa-Ue. Dazi anti-Ue porterebbero a un taglio di mezzo punto sul Pil nel giro di due anni (stima Coldiretti).

E per i titoli?

La regola è la stessa: tutti quelli con esposizione all’export in Cina e settore tecnologico. La dimostrazione si è avuta proprio lunedì quando, alla pubblicazione del tweet di Trump Stmicroelectronics, uno dei titoli più a rischio, è stata la peggiore a Piazza Affari con il -4,82%. Stessa sorte per Exor (-3,51%), Cnh Industrial (-3,7%) e Fiat Chrysler Automobiles (-2,23%) senza dimenticare Pirelli (-3,3%) e Brembo (-2,89%).

Approfondimento

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