Theresa May contro tutto e tutti

THERESA MAY

Theresa May si accinge a presentare al Parlamento britannico a inizio giugno  un testo di nuovo accordo con l’UE sulla BREXIT.

Si tratta dell’ estremo tentativo per uscire dallo stallo sulla ratifica da parte del parlamento britannico.

Lo ha precisato la stessa premier, illustrando ieri in un discorso pubblico a Londra le novità inserite dal governo in corrispondenza ad alcune istanze dell’opposizione laburista.

Theresa May cerca di dipanare i punti critici dell’accordo con l’UE

Si parte dall’ampliamento (sia pur per ora provvisorio) dei tempi di un legame doganale con l’Ue, per arrivare al mantenimento degli standard europei sia in ambito ambientale che di tutela dei lavoratori.

Il Parlamento deciderà su come procedere riguardo agli accordi doganali.

Proprioi rapporti doganali fra Gran Bretagna e UE rappresentano un punto su cui governo e opposizione non sono riusciti a trovare assolutamente un accordo e dunque sarà il Parlamento a decidere su come procedere.

Theresa May ha ricordato la maggioranza degli inglesi che hanno votato per lasciare la UE vogliono comunque mantenere stretti rapporti con l’Unione.

Così altrettanti che votarono per rimanere sono comunque attratti favorevolmente dalla possibilità di nuovi accordi che si potranno siglare dopo l’ uscita dalla UE.

La Premier ha poi specificato che sia il governo sia l’opposizione desiderano mantenere rapporti positivi con L’UE.

Si è detta alla ricerca delle soluzioni che creino il minor attrito possibile ma ha anche ammesso che al momento non si è trovata alcuna intesa con i laburisti su quale formula adottare.

I laburisti insistevano per un’unione doganale, mentre il governo preferisce un accordo meno profondo.

Theresa May sfinita adotta la tecnica di Ponzio Pilato

Alla Ponzio Pilato dunque la May ha concluso dicendo che “Per questo il governo lascerà che sia il parlamento a decidere cosa fare riguardo alle dogane”.

Poi la grande apertura : i deputati potranno  addirittura votare se tenere nuovo referendum!

Di fatto il Parlamento britannico voterà sull’opportunità o meno di tenere un nuovo  referendum sulla Brexit.

La cosa confermata da Theresa May cambia di molto gli scenari.

Lei personalmente ha precisato di essere contraria a tale eventualità ma se i deputati vogliono un secondo referendum potranno farlo approvando il disegno di legge che presenterà tale referendum.

I milioni di inglesi Brexiter evidentemente danno coraggio alla May nell’aprire a una soluzione sin qui scartata a priori.

Laburisti e opposizione dura

Il leader laburista Corbyn dal canto suo ha confermato il no secco al piano di Theresa May.

Secondo il leader dei  Labour le offerte di Theresa May sono “una rimasticatura di quanto già discusso, non vedo come (la legge quadro) possa passare in Parlamento” Corbyn poi ha rincalzato: “Non vi sono cambiamenti fondamentali sull’allineamento al mercato unico e sull’unione doganale”.

E quindi a prescindere l’opposizione non voterà il nuovo testo.

A Theresa May l’arduo compito di ricompattare i conservatori che l’hanno eletta a suo tempo e magari agganciare i liberali.

In attesa che la prevista vittoria di Farage alle elezioni europee cambi di nuovo tutte le carte in tavola…

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