TFS dei dipendenti pubblici, ecco come si calcola quanti soldi spettano di buonuscita quando si smette di lavorare

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A tutti i lavoratori dipendenti che cessano la propria attività lavorativa spetta un trattamento di fine rapporto o di fine servizio. TFR o TFS. Serve a garantire una certa somma di denaro al lavoratore una volta che non potrà più contare sullo stipendio. Anche se lo scopo dell’erogazione è lo stesso sia per dipendenti pubblici che privati le modalità sono differenti.

Al dipendente del settore privato, infatti, il TFR viene pagato al momento della cessazione del rapporto di lavoro. O al massimo con una busta paga successiva all’ultima. Al dipendente pubblico, invece, è richiesta un’attesa che, a volte, può essere anche molto lunga. E che va da un minimo di 15 mesi a un massimo di anche 6 anni dalla cessazione del lavoro. Per il TFS dei dipendenti pubblici ecco come si calcola la somma spettante prima di riceverla.

L’attesa è variabile

I dipendenti pubblici, quindi, devono attendere un bel po’ per vedersi erogare il denaro spettante a titolo di buonuscita. L’attesa, come abbiamo detto, è variabile e nello specifico:

  • è di circa 15 mesi per cessazione involontaria del rapporto di lavoro. Questa si verifica per scadenza del contratto a termine, licenziamento o accesso alla pensione di vecchiaia;
  • di circa 27 mesi per cessazione volontaria del rapporto di lavoro. Questa si verifica per dimissioni volontarie anche se presentate per accedere alla pensione anticipata;
  • variabile fino a 6 anni per chi accede alla quota 100 visto che si dovranno prima raggiungere i requisiti di pensionamento previsti dalla Legge Fornero.

I dipendenti pubblici che cessano il servizio non sanno l’ammontare del proprio TFS. A meno che non chiedano l’apposita certificazione all’INPS.

TFS dei dipendenti pubblici, ecco come si calcola la somma che spetta di buonuscita quando si smette di lavorare

Se il dipendente non vuole richiedere la quantificazione all’INPS e non vuole utilizzare i calcolatori online, è possibile procedere con un calcolo fai da te. E’ possibile, infatti, calcolare la somma lorda spettante a titolo di buonuscita sapendo solo le retribuzioni dell’ultimo anno di lavoro. Perchè per i lavoratori del pubblico impiego il TFS si calcola proprio sulla base dell’ultimo anno di retribuzioni.

La buonuscita spettante è pari, infatti, a un dodicesimo dell’’80% dell’ultima retribuzione annuale, comprensiva di tredicesima, moltiplicata per gli anni di servizio e diviso per le

Facciamo un esempio. Un lavoratore ha, nell’ultimo anno di lavoro, una retribuzione lorda dell’ultimo anno pari a 32.000 euro. Ha lavorato alle dipendenze delle Stato per 42 anni. Per procedere al calcolo del TFS spettate dovrà:

  • calcolare l’80% della retribuzione lorda dell’ultimo anno ovvero 32.000 x 80 : 100 =25.600 euro;
  • dividere l’80% della retribuzione per 12 25.600: 12 = 2.133,33 euro;
  • l’importo ottenuto andrà moltiplicato per gli anni di servizio 2.133,33 x 42 = 89.599,99 euro.

Nel caso dell’esempio il TFS sarà corrisposto in due rate a distanza di 12 mesi una dall’altra. La prima rata pari a 50.000 euro. La seconda rata, un anno dopo,  con la somma eccedente i 50.000 euro.

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Difficile da credere ma al dipendente pubblico in servizio non spetta l’anticipo di queste somme che invece sono liquidate al lavoratore privato

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