Terremoto in Albania e Grecia, l’Italia in soccorso. I rapporti commerciali in corso

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Terremoto ieri in Albania e oggi in Grecia. Il sisma lascia non solo morti e feriti ma anche danni economici incalcolabili nel tempo. Nel primo Stato il terremoto ha colpito la costa settentrionale nei pressi di Durazzo. Stamani una forte scossa di terremoto si è avuta in Grecia con epicentro in mare tra le isole di Creta e Kythera.

I primi effetti si avranno nell’immediato nell’economia del turismo dell’Albania visto che molte strutture hanno subito dei danni strutturali e non avranno la possibilità di aprire per il periodo natalizio.

L’Italia guarda da vicino la situazione dell’Albania.  Sono stati subito messi in moto “le macchine degli aiuti”.  Nel Paese delle aquile sono registrate 334 aziende italiane operanti gran parte nei settori dei call center, servizi finanziari. I rapporti economici sono ben consolidati, il 30% di import proviene dall’Italia in vari settori merceologici. Nel sistema bancario Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) è il quarto sportello del paese per diffusione e importanza.

I rapporti economici con la Grecia

Stesso discorso vale con la Grecia. La vicinanza della costa italiana sia all’Albania che all’altro Stato ha favorito gli scambi commerciali, radicandoli sotto varie direttive. Anche in Grecia, l’Italia ha ottimi scambi sia in entrata che in uscita nonostante un calo durante la crisi economica. Proprio qualche giorno fa c’è stato un incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il primo ministro della Grecia, Kyriakos Mitsotakis. In questa occasione i rappresentanti economici dei due Stati hanno siglato un protocollo per il settore energia  che consenta collaborazioni industriali e maggiore integrazione.

L’Europa occhi diversi per Albania e Grecia

L’Albania per entrare in Europa deve superare il veto della Francia. Sarebbe un toccasana per l’economia del paese, relativamente povero e con gravi problemi infrastrutturali. L’ingresso in Ue rappresenterebbe una opportunità per renderlo moderno beneficiando di fondi europei.

Per la Grecia invece c’era stata una boccata di ossigeno. E’ stata di nuovo inserita nella lista i cui rischi sono assicurabili per le assicurazioni del credito all’esportazione.

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