Tassi di interesse americani dove andranno?
A questo interrogativo è necessariamente collegato anche l’andamento delle borse.
Sappiamo quanto ai grandi investitori ma anche ai semplici trader pesi il rincaro del costo del denaro.
Le forti leve utilizzate rendono ogni quarto di punto in più o in meno molto più pesante o viceversa leggero l’impatto su ogni singolo trade o posizione.
Scenario rialzo potente da qui al set-up di marzo
Il prossimo Meeting della FED è fissato per il 19/20 marzo.
Per una volta il driver della FED potrebbero essere le borse e non il contrario.
Mi spiego: se le borse da qui al set-up del 10-12 marzo dovessero salire in misura consistente, la FED avrebbe poche remore ad alzare i tassi.
Dati macroeconomici “stra buoni” ed economia in salute e borse in forza.
Quale momento migliore per un’ altra stoccata sui tassi?
A quel punto uno storno consistente potrebbe prendere rapidamente il via aggravato eventualmente in Europa da possibili dati del ciclo economico ancora deficitari.
Scenario rialzo moderato laterale
Se le borse da qui al meeting FED tenderanno a crescere ma in misura limitata difficilmente la FED potrà ripensare di agire in modo restrittivo sui tassi.
Più probabile di nuovo che Powell indirizzi il board della banca centrale americana verso una posizione attendista.
Attendismo che si riverserà nuovamente sui mercati azionari bloccati tra voglia di rialzo e timori legati alla politica monetaria.
Scenario borse deboli o comunque cedenti da qui al meeting FED
Se per una serie di eventi che vadano a concatenarsi, viceversa, le borse da qui al 19/20 marzo dovessero perdere terreno ecco che l’ipotesi di una FED pronta nuovamente a invertire verso l’espansione la propria politica monetaria non sarebbe campata per aria.Certamente a quel punto i mercati azionari avrebbero una nuova iniezione di adrenalina monetaria e il rialzo eventualmente mancato da qui al set-up di marzo potrebbe considerarsi soltanto rimandato.
NB/Gli scenari prospettati sono descritti in ordine di probabilità di realizzo.
