Tassi a zero solo per le banche: hanno senso?

tassi

Quello che pochi rilevano della manovra da poco varata dalla BCE è che i tassi a zero o anche sotto il QE e quant’altro sono tutte manovre dirette soltanto alle banche.

Come se queste fossero il mediatore perfetto tra le istituzioni e il grande pubblico di aziende e famiglie.

Facile pensare che questa sia una grande illusione destinata a non risolvere i problemi.

Sappiamo come la FED e la Casa Bianca più o meno  di concerto abbiano agito in ben altro modo.

Tassi a zero le banche si lamentano

Che poi,a leggere i commenti, le banche addirittura si lamentano dei tassi a zero o anche negativi.

Ovviamente i loro margini tra impieghi e raccolta sono sempre più sottili.

E quindi il malcontento è più che comprensibile.

Certo, la BCE ha di fatto garantito che le banche non avranno il tasso negativo sui depositi come capiterà alla clientela privata ma ciò non esclude che questa politica monetaria non sia più gradita.

E poi, parliamoci chiaro, fin che gli armadi delle banche europee sono pieni zeppi di scheletri del passato…

…come potranno mai riprendere  fare da intermediari rapidi ed efficienti tra le montagne di denari messi a disposizione dalla BCE e il pubblico?

Troppo scottate le banche dall’era sub-prime e troppo impegnate a garantire le scadenze degli asset, derivati e non, sorti in quell’era folle per riprendere la piena efficienza.

E se fosse meglio indirizzarli direttamente al pubblico?

Certamente la crisi di 10 anni fa ha colpito direttamente le banche è stata cosa saggia evitare che si dipanassero decine e decine di casi Lehman Brothers.

Ma in fin dei conti la crisi delle banche è stata semplicemente lo specchio (tralasciando in questa sede i casi di crediti concessi irregolarmente) della crisi dell’apparato produttivo e a cascata delle famiglie.

Anche perché partendo la crisi dal settore immobiliare si è trattato di un meccanismo di auto-alimentazione che ha finito per coinvolgere sempre più aziende e famiglie.

Anche per la successiva restrizione del credito.

Proprio per questo viene da domandarsi… ma se una parte del fiume di danari che la BCE di fatto “stampa” venisse direttamente impiegata a tasso zero a favore delle attività produttive che hanno perso credito rischiano di fare saltare posti di lavoro?

E perché non anche a favore della famiglie che nelle more della crisi hanno accumulato debiti fuori portata con banche e fisco?

Almeno solo e soltanto per la prima casa parrebbe cosa logica…

Tanto gli immobili e/o i beni a garanzia non li vuole più nessuno, per lo meno a prezzi che abbiano un senso…

Per aziende e privati: nessun regalo ma riparte l’economia

Nessuno parla di fare regali.

Per le aziende si potrebbe impostare un piano di rientro a lungo termine garantito dalle quote sociali.

Il tutto sotto la vigilanza e la valutazione delle banche centrali nazionali che riacquisterebbero un ruolo operativo come negli anni ’60 e non solo di controllo.

Stessa cosa per i privati dove si potrebbe ragionare su piani ridottissimi(50/100 euro mensili) a livello transgenerazionale e coi beni (solo prima casa) comunque nella disponibilità degli stati in modo da non appesantirne i bilanci pubblici.

Siamo dunque sicuri che il sistema migliore per fare ripartire l’economia sia dare i soldi, tutti i soldi, alle banche e non direttamente a famiglie ed aziende?

Approfondimento

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