Tassa sui conti correnti: ecco come aggirarla

Tassa sui conti correnti

Tassa sui conti correnti: ccco come aggirarla. Il coronavirus, che ci sta facendo pagare un prezzo alto in termini di vite umane sacrificate, prima o poi ci presenterà il conto anche in termini economici. Un conto che pagheremo tutti, sotto forma di mancati guadagni e di esborso pecuniario.

Tassa sui conti correnti: ecco come aggirarla

Molti pensano che arriveranno nuove tasse, in particolare su beni patrimoniali e conti correnti. Possibile. Ma molti si scordano che già adesso stiamo pagando imposte patrimoniali e tasse sui conti correnti. In particolare su questi ultimi la pressione fiscale ha registrato negli anni un deciso aumento. Vediamo quali tasse gravano sui conti correnti.

L’imposta di bollo, quella forse più conosciuta, e quella più fastidiosa, perché non è progressiva, ma secca. Incide nella stessa misura indipendentemente da quanto c’è sul conto, che siano 6mila euro o 106mila. Ovvio che l’incidenza del costo sia maggiore per importi minori. L’imposta di bollo è di 34,20 euro annui per le persone fisiche e di 100 euro per le persone giuridiche.

A questa va aggiunta una imposta progressiva. Una ritenuta fiscale sugli interessi creditori maturati, che è del 26%. In pratica il guadagno che si ottiene lasciando i soldi sul conto, viene tassato al 26% (D.L. n. 66 del 24 aprile 2014).

Come possiamo evitarle?

Tassa sui conti correnti. Ecco come aggirarla. La normativa riporta che l’imposta di bollo si applica su ciascun conto corrente (compresi libretti di risparmio bancario o postale). Ma, per favorire i meno abbienti, è previsto che questa non si applichi a conti correnti intestati a persone fisiche con un saldo medio annuale inferiore ai 5000 euro. Significa che se un conto nell’arco dell’anno ha avuto una giacenza media inferiore ai 5mila euro, l’imposta di bollo non viene applicata.

Attenzione. Per saldo medio del singolo rapporto non si intende il singolo conto corrente, ma quello cumulato di tutti i conti correnti e i libretti intestati allo stesso titolare con lo stesso intermediario. Ovvero, supponiamo di avere due o più conti o libretti con la stessa banca e su ciascuno esserci mediamente 3mila euro.  In questo caso non conta il singolo deposito ma tutti i soldi depositati presso quella banca. E il bollo lo si paga su tutti i conti anche se hanno meno di 5mila euro.

Soluzione. Nel caso dell’esempio è meglio avere un conto solo, almeno si risparmiano i bolli sugli altri. Meglio ancora sarebbe avere più conti su banche diverse (più intermediari), ognuno con una giacenza media inferiore ai 5mila euro. Ma in questo caso attenzione ai costi di tenuta conto. Vale la pena solo se sono inferiori al costo del bollo

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