Talvolta anche Sparta non ride di Gianluca Braguzzi

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Siamo sopra la fatidica quota 50 che indica sviluppo e non recessione ma oggi gli indici dei direttori degli acquisti sia in Italia che in Germania sono usciti sotto le attese. Talvolta anche Sparta (la Germania) non ride.
Dopo il chiaro segnale di ieri sulla disoccupazione  in aumento in Italia e in calo in Germania e nella UE poco può valere l’indicazione del dato odierno a supporto del mantenimento dello status quo. Leggasi UE e le sue politiche restrittive. Politiche che hanno come unico sbocco il progressivo impoverimento dei paesi più deboli e di fasce sempre più estese di popolazione. Commercianti, artigiani e professionisti per non parlare della mano d’opera costretti ad accettare, a prescindere dalle proprie capacità ed impegno, condizioni di lavoro tipiche dei più biechi periodi di sfruttamento.

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Nel nome delle riforme si sono calpestati diritti acquisiti nei secoli e se parte dei “tirapiedi voglia di far nulla” se lo potevano meritare, la cosa grave è che questo sistema di precarietà nei livelli retributivi e stabilità del posto di lavoro (si noti non legata e reali necessità dell’azienda per sopravvivere ma spesso soltanto all’intento del datore di lavoro di avere in ogni momento il potere di liberarsi di chiunque…)   si è esteso indistintamente a tutti, anche a chi sul lavoro dà, con impegno e dedizione, il suo meglio.

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