Tagli ai dividendi e coronavirus: quali implicazioni per chi investe?

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Tagli ai dividendi e coronavirus: quali implicazioni per chi investe? Gli effetti, gli impatti e le dislocazioni della pandemia da Covid-19 si sono fatti sentire pesantemente sui mercati. Lo sbattere delle ali di questo cigno nero (evento imprevedibile) ha certamente sconcertato gli investitori orientati al reddito. Come reagire? Quali implicazioni per chi investe dai tagli ai dividendi delle società?

Con il calo dei tassi d’interesse registrato negli anni ’10 sulla scia della crisi finanziaria globale, le tipiche strategie di reddito basate sulle obbligazioni sono diventate più difficili da giustificare. Gli investitori in cerca di reddito sono stati effettivamente costretti a risalire la curva del rischio. Lo hanno fatto verso obbligazioni societarie, obbligazioni ad alto rendimento, investimenti in attività reali che generano liquidità, e verso il mercato azionario. In particolare, l’aspetto reddituale dei dividendi azionari è diventato una grande attrattiva, con rendimenti effettivi nella fascia del 6%-8% prontamente disponibili. Per avere questo, gli investitori hanno dovuto accettare diversi fatti:

a)che i dividendi non possono essere considerati certi finché non vengono pagati;

b)che i dividendi sono pagati a discrezione della società e possono essere tagliati in qualsiasi momento, e persino cancellati;

c)che essi sopportano il rischio di capitale del mercato azionario.

Nel 2020, quando il nuovo coronavirus è diventato un fatto acclarato della vita, tutti e tre questi fatti si sono riaffermati con la forza; in particolare il rischio di capitale. “Dato che i tassi di interesse sono scesi nell’ultimo decennio, abbiamo dovuto cambiare il nostro modo di guardare al reddito; è diventato piuttosto guidato dalla crescita del patrimonio”, ha detto di recente un famoso investitore. “Avere la parte centrale di un portafoglio rispetto alla produzione di reddito in asset di crescita come le proprietà o i titoli azionari introduce molti più rischi, ma questo è il modo in cui è necessario generare reddito oggi.”

Tagli ai dividendi e coronavirus: quali implicazioni per chi investe? Dove mettere i propri soldi?

Mentre alcuni dei “tradizionali contenitori” che hanno prodotto reddito in passato sono sotto pressione, ci sono opportunità in settori come il credito diversificato, alcuni REIT, americani ed internazionali, ed alcuni ETF, sia americani che internazionali. Ma, anche, in azioni di alta qualità, come quelle con un ampio vantaggio competitivo. In quest’ultimo settore, sono da privilegiare i nomi di titoli di beni di prima necessità, le azioni del settore sanitario e quelle del settore delle infrastrutture.

Aspettatevi che gli investitori attenti al reddito adottino in futuro un approccio più “orientato al rendimento totale”. Un reddito elevato è generalmente più rischioso, e la “crescita sostenibile” sembra meno probabile al momento, se si pensa in termini di rendimento totale. Si potrebbe pensare a una società di costruzioni regionale, per esempio, che abbia un forte dividendo, sulla carta. Ma sarà molto meglio avere qualcosa come Alphabet (cioè Google) che ha un pubblico enorme, un basso costo del capitale, e un grande bilancio. L’investitore deve ora cercare di “raccogliere” i guadagni in conto capitale, e di rimetterli in circolo per la produzione di reddito.

Bisogna semplicemente riequilibrare

Diciamo che avete il 5% di liquidità, il 10% di reddito fisso, il 30% di azioni americane, il 20% di azioni globali e il 35% di liquidità. Se riequilibrate regolarmente e le vostre azioni americane sono passate al 34%, raccogliete quel 4% e lo rimettete in contanti. Il vostro guadagno in conto capitale viene costantemente convertito nel vostro capitale “core”. E, in questo momento, avere liquidità può essere una buona soluzione, in attesa di momenti più sereni per incrementare il proprio reddito.

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