Allevare suini non è redditizio come una volta a causa della flessione delle quotazioni dei suini e l’aumento dei costi di produzione. Solo a gennaio il calo è stato del 7% rispetto al mese di dicembre 2019. Da tenere presente però che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la variazione congiunturale si è presentata con segno positivo: 31,6%.
L’analisi è stata fatta dal Centro di ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell’Università Cattolica di Piacenza, acronimo Crefis.
I prezzi
I suini da macello destinati al mercato del circuito tutelato vengono venduti a 1,680 euro/kg, il ribasso rispetto al mese scorso è del 6,3%. Ma gli allevatori non possono lamentarsi visto che il prezzo rispetto ad un anno fa è del 30% in più.
Per i suini da macello destinati al circuito non tutelato i prezzi sono al ribasso: 1,592 euro/kg,
-6,6 su dicembre ma +36% su gennaio 2019.
I suinetti da allevamento registrano una crescita e anche valori più elevati rispetto ad un anno e mezzo fa. Per fare un raffronto un suinetto di peso di 30 kg, il prezzo è cresciuto del 13,7% rispetto a dicembre; anche la variazione tendenziale è risultata positiva (+38,1%).
Tagli di carne
Anche il mercato dei tagli di carne suina è in calo, segue lo stesso andamento del prezzo dei suini da macello. Le cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche, vengono vendute a 4,290 euro/kg. Le cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche, a 3,768 euro/kg. Sia nel primo che ne secondo caso la tendenza è per una maggiore vendita ma a prezzo più basso.
Prosciutto più saporito
Il Prosciutto di Parma Dop pesante porta maggiore redditività: +4,6% a livello congiunturale e +25% a livello tendenziale. Si fanno affari in questo segmento per il basso prezzo delle cosce fresche acquistate un anno fa e alla assoluta immobilità delle quotazioni del prosciutto stagionato nell’ultimo mese, fermo a 8,050 euro/kg. Per questo prodotto situazione capovolta per la variazione tendenziale che segna -8,5%.
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