Strategie per evitare (legalmente) il prelievo forzoso sul conto corrente

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Data l’emergenza coronavirus da più parti c’è chi vede come una soluzione per il governo e per non ampliare ulteriormente il nostro debito pubblico (e quindi far impennare ulteriomente lo spread) un prelievo forzoso sui conti correnti.

Ci sarà, non ci sarà, è una bufala o fake news, non lo sappiamo!?

Ma oggi vogliamo illustrare alcune strategie per evitare (legalmente) il prelievo forzoso sul conto corrente.

Qual è la situazione economica dell’Italia

La situazione è seria e fluida. Sotto (almeno) tre punti di vista:

  • Sanitario-pandemico, dove l’emergenza Covid-19 ancora non rientra e gli allarmismi hanno i loro perché. Si procede per “gradi d’inasprimento crescenti” delle misure adottate, mentre ci si chiede: non sarebbe stato più logico e sensato procedere al contrario?
  • Economico-politico, dovuti alla necessita impellente di risposte immediate a quella che inevitabilmente sarà una recessione da annali. Anche il legislatore sa bene che quest’anno non ce ne usciremo con un -2 o -3% per quantificare la perdita del Pil.
  • Di tenuta sociale tra le parti. Il clima coi giorni inizia a riscaldarsi, e non per colpa della primavera. Qualche prima avvisaglia di disordine già è serpeggiata tra le carceri italiani.

I dubbi che ormai circolano in rete e sui social media

La questione che non ti aspetti e che ormai da giorni circola sui web ha a che fare coi propri soldi e i propri risparmi. In rete e sui social media di nostro più diffuso utilizzo ormai abbondano i rumor e le domande sulla sicurezza dei nostri risparmi. Sono al sicuro? O faremo la fine della Grecia, dove i prelievi allo sportello furono prima bloccati e poi razionati? O – peggio ancora – quella di Cipro di 8/9 anni fa, dove ci fu la “sforbiciata” (c.d. haircut) al rimborso nominale dei bond governativi? Si racconta che il tempo aiuti a cancellare i ricordi; ma quelli brutti purtroppo ci impiegano più tempo ad andare via.

I termini della questione

Abbiamo accennato all’intento di esporre alcune strategie per evitare (legalmente) il prelievo forzoso sul conto corrente. Perché? Da dove nascono questi dubbi della rete? Hanno un fondamento? Quali strategie per evitare (legalmente) il prelievo forzoso sul conto corrente? Il fatto è che non bisogna essere dei fanatici dell’economia per capire che i conti dello Stato da qui a breve potrebbero esplodere. Giustamente il legislatore non ci fa pagare le utenze luce-acqua-gas; ci ha sospesi i mutui; ci evita il contagio non facendoci uscire per spendere ma così lo Stato non incassa l’IVA. Se a questo poi sommiamo i “mancati introiti” dal mondo delle aziende e i primi 25 mld di € di manovra di qualche giorno fa (temiamo a breve il legislatore farà bis e tris) i dubbi …reggono. Perché qualcuno prima o poi dovrà pur pagare i debiti, è impossibile far finta di nulla.

Il precedente

La strada del prelievo forzoso è una delle due percorribili (l’altra è la patrimoniale) in risposta ai buchi di bilancio dello Stato. La nazione in particolare ricorda un precedente, quello del 1992 sotto il Governo Amato, quando l’Italia uscì dallo SME . Allora il legislatore attinse direttamente dai conti correnti e i libretti di risparmio degli italiani per porre una falla ai bilanci del Paese. Assisteremo a un revival della misura? Per ora non c’è nulla di serio, nessuna misura allo studio, niente di niente. Ma tutti sanno che in tutto il mondo simili misure di norma vengono comunicate …appunto quando vengono effettuate.

Qualche soluzione

Sebbene sia tutt’altro che semplice (anzi!) implementarle, vediamo delle semplici strategie per evitare (legalmente) il prelievo forzoso sul conto corrente.

  • Investire in strumenti finanziari emessi da società la cui sede non ricada nell’Eurozona. Ciò al fine di evitare che gli stessi investimenti non siano soggetti a un intervento di prelievo forzoso da parte dello Stato italiano;
  • La ‘sempreverde’ diversificazione dei risparmi, con la tassativa accortezza di evitare le polizze vita e gli Etf. L”ideale” sarebbe l’investimento immobiliare, cioè investire nelle case: ma se fanno poi la patrimoniale è tutto inutile. Sarebbe come evitare uno stop per “acchiapparne” un altro;
  • Investire i risparmi in oro, che ‘sfugge’ alla procedura. In tal caso è tassativo (e non: consigliabile) avere basi conoscitive del mercato dell’oro, per non avere poi perdite di valore;
  • Su tutte la alternative il top sarebbe comunque quello di essere clienti di una banca con sede al di fuori dell’Eurozona. Un istituto extra-UE non sarebbe infatti soggetto ad eventuali interventi da parte del nostro legislatore. Certo, la misura è di impossibile attuazione dato il momento topico (#iorestoacasa). Occorre inoltre assicurarsi sulla solidità morale, patrimoniale, storica e gestionale dell’istituto estero si decide affidarsi;
  • Magari farsi una scorticina di contanti (a proprio rischio e pericolo) ovvero provare a cointestare i conti già aperti tra più familiari dello stesso nucleo.

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