Strategie operative di trading su titoli azionari, obbligazioni e valute

Strategie di trading

Strategie operative di trading su titoli azionari, obbligazioni e valute. Come vanno i mercati, in concreto, in questi giorni? Cosa sta succedendo, in questo periodo di riaperture? Qual è il feeling che si percepisce, tra gli operatori? Ed i clienti, cosa stanno pensando, facendo e richiedendo, in questo periodo? Vediamo di dare qualche indicazione, un piccolo insieme di strategie operative di trading su titoli azionari, obbligazioni e valute.

La riapertura delle economie è proseguita abbastanza speditamente da metà maggio. Il ritorno alla nuova normalità sarà accompagnato dal graduale incremento del livello di attività, ovviamente (e speranzosamente). La combinazione tra distanziamento sociale e comportamenti guidati permarrà per un certo tempo (e certamente fino ad una cura definitiva o un vaccino). Ma l’impatto della riapertura sul quadro macro determina un effetto netto positivo, in particolare per le strategie che non sono direttamente legate ad una flessione dei ricavi.

Per questo motivo, in questo contesto, si suggerisce di privilegiare le strategie sulle valute e i profili di rischio asimmetrici, anziché le strategie incentrate sul credito corporate. In questo momento siamo più favorevoli ad una view neutrale sul segmento obbligazionario High Yield USA e sul debito corporate emergente.

Strategie operative di trading su titoli azionari, obbligazioni e valute

Operativamente, stiamo indirizzando strategie e clienti attivi secondo due linee guida. Queste sono le decisioni delle banche centrali, che possono permettere un certo tipo di strategie, e l’acquisto di asset asimmetrici tra di loro, che ne possono far implementare altre. La prima linea guida permette operazioni speculative sul BTP, da acquistare in contrapposizione al Bund, e sulla Corona Norvegese, da acquistare in contrapposizione all’euro.

La seconda linea guida, al momento, ci vede suggerire diverse operazioni. Tra queste, l’acquisto di Bonos messicani (i titoli di stato di quel paese). Ma anche acquisti di dollaro australiano e canadese contro il dollaro USA. Oppure acquisti di peso messicano e di altre valute emergenti, sempre contro dollaro USA. Parlando di titoli azionari, siamo più per il value che per il growth. L’esposizione è meno costosa in ETF che in fondi, ma i primi sono più passivi che attivi. Di solito, in questi casi, la scelta è personale. Chi fosse interessato ad andare short potrebbe, secondo noi, trovare una qualche soddisfazione nei treasuries quinquennali americani.

Ecco quindi le nostre strategie operative di trading su titoli azionari, obbligazioni e valute. Da quanto letto si evidenzia una certa contrarietà al dollaro americano. Lungi dall’essere ideologicamente contrari al biglietto verde, ed al suo acquisto (anzi). La motivazione della sua attuale forza è determinata principalmente da problemi di liquidità. Le linee di swap delle banche centrali con la FED restano tuttora ai massimi della crisi, ed evidenziano una domanda elevata di liquidità a breve termine in dollari USA. Nelle prossime settimane, però, la stabilizzazione del quadro finanziario dovrebbe determinare una performance negativa del dollaro, in particolare rispetto alle valute cicliche (riduzione degli swap).

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