Con la curva dei rendimenti negativa fino alle scadenze a 5 anni, su cosa puntare per giustificare l’acquisto in bond governativi? Le cedole sono infatti striminzite e per le nuove emissioni non si prospettano faville.
Presentiamo allora un’interessante strategia per estrarre valore e ulteriori guadagni da BTP e titoli di Stato e che vadano oltre alla semplice cedola.
Chi compra normalmente i BTP?
Anzitutto facciamo due importanti considerazioni.
La prima rimanda alla natura, al profilo dell’investitore-medio in BTP. È noto che spesso si tratta di medio-piccoli cassettisti. Ossia di risparmiatori che in genere comprano in emissione e portano i bonds fino alla loro naturale scadenza. Su di essi in genere non grava la necessità di disinvestire a stretto giro.
Le due anime dei bonds
La seconda considerazione chiama in causa la struttura di un qualunque bond, corporate o sovereign. Le due anime di fondo che lo accompagnano rimandano alla cedola e ai rispettivi corsi sul mercato secondario.
Relativamente ai titoli di Stato e le obbligazioni non convertibili, il riferimento è ai movimenti di prezzo sul MOT.
Vediamo una strategia per estrarre valore e ulteriori guadagni da BTP e titoli di Stato
Ora, anche il cassettista con un minimo senso della propensione al rischio potrebbe provare a implementare qualche via d’uscita alternativa ai rendimenti risicati.
Esponiamo due possibili vie d’uscita alternative. La prima è semplicemente passiva e a grandi linee consiste nel comprare e affidarsi alle spontanee dinamiche del trend.
Ad esempio il signor Mario Rossi compra un BTP a 10 anni al tasso lordo dell’1% e nelle sue intenzioni si prefigge di portarlo serenamente fino a scadenza. Sa infatti che quei 10mila euro non gli serviranno per tutto quel tempo.
Se l’acquisto avviene in emissione o sotto 100, non è affatto da escludere a priori che nell’arco di 10 anni di durata del bond esso possa apprezzarsi. E offrire l’occasione giusta al suo possessore per disinvestire e monetizzare un piccolo guadagno in conto capitale. Oltre alle cedole che nel frattempo avrà portato a casa.
Vediamo la seconda strategia per estrarre valore e ulteriori guadagni da BTP e titoli di Stato
La seconda strategia sfrutta sì i movimenti di prezzo come la prima, ma assolutamente non adatta a tutti i risparmiatori. Anzi.
Per la precisione, la strategia passa per l’acquisto di un BTP in un momento di turbolenza finanziaria. Ad esempio prima della formazione dell’attuale nuovo Governo, spread e rendimenti hanno dato sussulti di vita. Salvo poi rientrare repentinamente.
Nel piccolo di quel movimento, si era comunque creata una finestra d’ingresso che ha dato vita a un piccolo movimento dei prezzi.
Estendendo il discorso, si tratterebbe quindi di comprare bond a sconto quando ne dovesse capitare l’occasione e rivendere poi alla ripresa dei corsi. Ancora, l’entità dello “sconto” è sempre direttamente legata alla portata della turbolenza finanziaria di turno. Certo, questa tecnica presuppone conoscenza e un minimo di dimestichezza sui mercati.
In entrambi i casi, il fine sarebbe sempre lo stesso. Comprare un titolo a cedola fissa e a garanzia dello Stato e confidare sulla plusvalenza, tra il prezzo d’acquisto e quello di vendita. Specie per chi ha a disposizione archi temporali abbastanza lunghi.
Ecco dunque illustrata una strategia per estrarre valore e ulteriori guadagni da BTP e titoli di Stato.