Stipendio non pagato, ecco cosa devi fare subito

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In un recente approfondimento, la Redazione di ProiezionidiBorsa ha analizzato i vantaggi fiscali previsti dalla normativa sui premi di produzione. A questo proposito avevamo dato notizia del bonus pagato dalla multinazionale dolciaria Ferrero ad oltre 6.000 dipendenti italiani. Non tutti i lavoratori, però, sono così fortunati. Soprattutto in questi mesi di grave difficoltà finanziaria sono sempre di più le imprese in ritardo con il pagamento degli stipendi. Oggi vedremo cosa accade in caso di stipendio non pagato, ecco cosa devi fare subito per non perdere i tuoi soldi. Indipendentemente dalla situazione economica dell’azienda, il lavoratore ha diritto al puntuale pagamento dello stipendio. Addirittura, la Costituzione attribuisce ai lavoratori tale diritto. L’articolo 36 infatti, prevede una retribuzione proporzionata al lavoro svolto e sufficiente a garantire un’esistenza dignitosa al lavoratore ed alla sua famiglia.

All’inizio basta una raccomandata

Abbiamo compreso la gravità di uno stipendio non pagato, ecco cosa devi fare subito a tutela dei tuoi diritti. Se la mensilità non ti arriva entro la data prevista dal contratto, avrai diritto di chiederne l’immediata regolarizzazione. Per prima cosa dovremo mettere in mora il datore di lavoro tramite una lettera raccomandata. Non dovremo per forza rivolgerci ad un avvocato ma dovremo fare attenzione a ricordare alcuni dettagli fondamentali. Innanzitutto, indirizzeremo la lettera al legale rappresentante della società per la quale lavoriamo. In questa comunicazione dovremo citare il nostro contratto di lavoro, ricordare alla controparte l’inadempienza ed intimare il pagamento entro dieci giorni. Qualora questo tentativo si rivelasse vano, avremo diritto di rivolgerci ad un tribunale per ottenere quanto ci spetta.

Stipendio non pagato, ecco cosa devi fare subito

Per richiedere al giudice di farci avere la nostra retribuzione, potremo chiedere l’assistenza di un avvocato. Il legale presenterà un ricorso alla segreteria del tribunale per le richieste di importo superiore a 5.200 euro. Per pendenze di valore inferiore a questa soglia potremo, invece, rivolgerci al giudice di pace. Sarà il giudice a valutare la nostra richiesta ed eventualmente ad emettere un decreto ingiuntivo. Ricordiamo che a questo punto il debitore potrà decidere di fare opposizione sollevando delle eccezioni a quanto richiesto. Il datore di lavoro potrebbe negare il diritto al pagamento da parte del lavoratore o indicare una cifra diversa. Ne seguirà una causa che determinerà il diritto al pagamento e l’importo esatto cui avrà diritto il lavoratore. Non dimentichiamo che una causa civile ci esporrà però al rischio di uscire sconfitti e dover pagare le spese legali nostre e della controparte.

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