Stipendio da mansioni superiori al lavoratore

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Anche in assenza si specifici titoli professionali il Tribunale riconosce lo stipendio da mansioni superiori al lavoratore.

È accaduto ad una impiegata dell’Agenzia delle Entrate ad opera del Tribunale di Treviso. Se siete impiegati pubblici e venite assegnati a mansioni superiori rispetto a quelle per cui siete stati contrattualmente assunti avete diritto allo stipendio corrispondente alle mansioni assegnatevi.

Ovviamente al verificarsi delle seguenti condizioni:
a) dovete effettivamente aver svolto le mansioni superiori assegnate in modo completo;

b) dovete esservi assunti le responsabilità derivanti dalle mansioni superiori svolte.

Nel caso specifico la dipendente dell’Agenzia delle Entrate sosteneva di aver per lungo tempo svolto mansioni più specialistiche rispetto a quanto previsto per la sua categoria. In particolare aveva svolto attività di accertamento e contestazione di supposta evasione fiscale. Aveva di conseguenza predisposto gli avvisi di accertamento da inviare al contribuente. Infine negli avvisi inviati ai morosi veniva indicata come responsabile del procedimento.

Stipendio da mansioni superiori al lavoratore

Nel corso dl procedimento il Tribunale ha verificato l’effettiva assegnazione all’impiegata di mansioni superiori a quelle della sua categoria contrattuale. L’analisi del Tribunale inizia con il raffronto tra quanto previsto dal contratto collettivo di categoria per il livello dell’impiegata. Segue poi il raffronto con l’attività svolta. Nessun dubbio circa la responsabilità che l’impiegata si è assunta svolgendo tale più difficoltosa attività. In diritto amministrativo è ben noto il ruolo del responsabile del procedimento e delle conseguenti responsabilità per chi lo rivesta.

Così l’Agenzia delle Entrate è stata condannata a pagare all’impiegata la differenza di retribuzione tra quanto previsto dal contratto per il suo inquadramento funzionale e quanto le sarebbe spettato in base all’inquadramento delle funzioni concretamente svolte.

Ma sempre attenzione alla prescrizione

Il Tribunale, tuttavia, ricorda anche che la retribuzione, come ogni diritto, è soggetto a prescrizione. Quindi l’impiegata non potrà concretamente rivendicare niente per le retribuzioni antecedenti di 5 anni. Il calcolo va effettuato a ritroso partendo dalla data di notifica del ricorso contro l’Agenzia delle Entrate. La data di notifica, infatti, integra esercizio del diritto da parte del lavoratore.

Quindi se avete diritti da far valere per differenze sulla retribuzione agite in fretta, prima del maturare della prescrizione.

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