Stessa spiaggia stesso mare. Quale vacanza per l’imminente estate

spiaggia

Che estate sarà. Se lo chiedono in tanti ma molti temono di porre il quesito a voce alta. Quasi a voler scongiurare le notizie negative. Intrise di limiti e condizioni.

Perché, in verità, poco o nulla è cambiato rispetto al 2020. Sempre in pandemia, con nuove varianti. Un mondo contaminato e contagioso che chiude al turismo.

Ci eravamo lasciati con i separé in plexiglass, che sono rimasti sulla carta, poi il turismo di prossimità. In ultimo il tentativo, più o meno riuscito, di adeguare spazi e ombrelloni alle regole del distanziamento.

Stessa spiaggia stesso mare

Se estate sarà, con molta probabilità le vacane estive 2021 saranno “in house”. Stessa spiaggia stesso mare. La stagione balneare, in Italia, in ordine sparso, dovrebbe partire tra la seconda di maggio e il primo giugno.

Venezia gioca d’anticipo e punta al 15 maggio. È poi bene fare i conti con l’incognita restrizioni per evitare sorprese sgradite.

All’estero lo scenario appare oggi molto serrato. Molti Paesi sono chiusi al turismo. A limite si può valutare di considerare le aree del Mediterraneo comprese nell’area Schengen. In questo caso diventa fondamentale seguire gli aggiornamenti del sito istituzionale “Viaggiare sicuri“. Il portale fa capo al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e all’Unità di Crisi della Farnesina.

Attenti al “green pass”

Un’opportunità e un limite. L’idea del “certificato vaccinale verde”, per muoversi all’interno dell’area Schengen, al momento, è solo una proposta legislativa.

Una modalità per permettere di viaggiare a chi ha ricevuto il vaccino contro il Covid 19. Ancora, a chi è risultato negativo al tampone o è guarito dal coronavirus (deve però dimostrarlo tramite test sierologico)

Le prospettive

Per provare a capire se avremo la possibilità di recarci nella stessa spiaggia (o rimanere comunque in un’area circoscritta), occorre considerare diverse incognite. Un’estate come quelle precedenti il 2020, considerato l’anno zero, è pressoché impensabile.

La campagna vaccinale procede anche se con la velocità di un treno a vapore. Il virus è itinerante. Però l’ottimismo della ragione consente di guardare in prospettiva e strizzare l’occhio alla bella stagione.

I dati spingono all’ottimismo

Secondo l’ultima indagine condotta dall’osservatorio SWG per Confturismo – Confcommercio, l’indice di fiducia degli italiani è salito di tre punti nel mese di marzo rispetto al mese precedente.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno però siamo sotto di nove punti. Il lockdown serrato, quello dei canti di speranza dai balconi, evidentemente alimentava una maggiore fiducia.

Non foss’altro perché la conoscenza piuttosto limitata della pandemia consentiva di dirottare ogni speranza sul solleone. Immaginato antidoto definitivo contro la carica virale. Gli sviluppi, si sa, sono stati diversi.

Stante la fiducia, la parola ultima (possibilmente scritta) spetta alle istituzioni preposte.

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