Sterlina: per ora starne lontani!

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Alla luce degli ultimi eventi come comportarsi con la sterlina?

Ieri i deputati del Parlamento di Westminster hanno votato per non rimandare la scadenza ultima dell’addio.

Gli emendamenti votati

Allo stesso tempo, per rinegoziare il famoso punto del confine irlandese. Lo stesso che è stato alla base della sconfitta subita qualche giorno fa proprio dal governo May. Non solo, ma nello stesso giorno i delegati hanno anche detto alla premier che è loro intenzione uscire dall’Europa con un accordo. In altre parole: la leader dei conservatori sarà presto costretta a dover riaprire i negoziati con l’Europa. Nonostante dall’Unione abbiano più volte detto che l’intesa siglata a suo tempo tra l’Unione e il governo inglese (bocciata dal parlamento di Sua Maestà) sia l’unica riconosciuta da Bruxelles. Come fare allora? I tempi sono strettissimi visto che il 29 marzo è la data sempre più definitiva per il divorzio. Unica speranza: il voto che la considera come data ultima non è giuridicamente vincolante.

Con che sostituire il backstop?

La situazione si complica dal momento che il celeberrimo backstop, secondo quanto votato dai parlamentari, dovrebbe essere sostituito con accordi alternativi non meglio specificati. Insomma, in tutto questo le certezze vengono meno e la confusione tende a salire. Anche per chi guarda alla sterlina. Salirà o crollerà? Tutto dipende da molti fattori ma, purtroppo, sono fattori che cambiano di volta in volta. Le alternative? Tutte aperte. La House of Commons, il Parlamento britannico continua a votare ciò che non vuole, senza dare indicazioni specifiche su ciò che, invece, vuole.

L’Ue contro

Un accordo economico è di fondamentale importanza per evitare che sia una catastrofe in cui tutti vanno a perdere. Una conferma è arrivata anche dal portavoce del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che ha dichiarato che l’UE è felice della volontà del Regno Unito di evitare uno scenario da No Deal ma ha affermato che “il backstop è parte dell’accordo di ritiro e l’accordo di ritiro non è aperto ad una rinegoziazione”. Da parte sua l’UE però potrebbe modificare la sua posizione “se le intenzioni del Regno Unito per un futuro partenariato dovessero cambiare”.

State lontano dalla sterlina

In tutto questo la sterlina è calata dello 0,6 percento a $ 1,307 dopo la bocciatura degli emendamenti di cui sopra. Solo poche ore prima il rally nato dalla convinzione sempre più forte, che si sarebbe trovata una soluzione. Impossibile ogni previsione politica anche solo per l’immediato. Sicuramente per il 29 marzo c’è ancora un margine di tempo, seppur minimo. Ma la domanda sorge spontanea: anche andando oltre la Brexit, e cioè a divorzio avvenuto, la Gran Bretagna dovrà riuscire a trovare una strada per essere una nazione autonoma al di fuori dell’Ue. Da qui la raccomandazione che accomuna tutti gli operatori: state lontano dalla sterlina e, più in generale, da tutti gli asset del Regno Unito.

Almeno per adesso.

 

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