La Redazione, in un precedente articolo “Il segreto delle tasse nella busta paga dei calciatori”, ha analizzato il regime fiscale dei calciatori, particolarmente agevolato.
In particolare, ha trattato le agevolazioni fiscali per i calciatori che si trasferiscono in Italia, contenute nel Decreto Crescita dal primo gennaio 2020. In particolare, una esenzione dell’IRPEF quasi del 70%, sui redditi da lavoro dipendente o autonomo. Tale esenzione si applica a tutti i calciatori italiani o stranieri che sono ritornati in Italia, dopo aver risieduto all’estero per due anni. L’agevolazione prevista, può arrivare al 90 % per chi sceglie di risiedere al Sud. Ad ogni modo è condizionata al permanere in Italia per almeno 2 anni.
Ovviamente di tal beneficio ne hanno usufruito anche le società sportive, che hanno stipulato contratti con giocatori stranieri, usufruendo così di una tassazione dimezzata. Questo regime, infatti, si è applicato anche alle società che hanno stipulato un contratto con un giocatore straniero che non aveva mai risieduto in Italia.
Cosa accadrà adesso? La stangata mette a rischio il settore
Con l’arrivo del 2021 arriva una stangata per questo settore dall’Agenzia delle Entrate, bloccato lo sconto fiscale del 50% per i club calcio e basket. L’Agenzia delle Entrate, infatti, con una circolare, comunica che la tassazione ridotta per i calciatori tornati in Italia, non è applicabile mancando un DPCM attuativo.
Dopo circa un anno e mezzo dal Decreto Crescita, non è ancora arrivato un DPCM attuativo. Ecco perché l’Agenzia delle Entrate con circolare n. 33/E/2020 ha reso noto che il regime agevolato non trova più applicazione finchè non arriva il DPCM. Ciò anche sulla base del parere del Ministro dell’Economia e delle Finanze, emesso nel mese di ottobre 2020.
Che risvolti avrà questa circolare sulle società sportive e sui calciatori, in mancanza di DPCM? Ci sarà una brutta stangata per questo settore dall’Agenzia delle Entrate, bloccato lo sconto fiscale del 50% per i club calcio e basket.