Stanchezza, tristezza e qualche chilo di troppo non sono sempre sintomi della brutta stagione ma potrebbero riguardare un problema di salute più serio

tristezza

Alcuni soggetti in questo periodo manifestano sonnolenza, irritabilità e a volte l’appetito si modifica. Questi sono fastidi tipici della stagione fredda, quando le ore di luce si riducono e le temperature si abbassano. Per contenere questi disturbi è fondamentale mantenersi in buona salute, praticando attività fisica, curando l’alimentazione e riposando a sufficienza.

Se questi accorgimenti non bastano, bisognerà rivolgersi al proprio medico. Stanchezza, tristezza e qualche chilo di troppo, infatti, non sono sempre sintomi della brutta stagione ma potrebbero riguardare un problema di salute più serio: un rallentamento della funzione tiroidea.

L’ipotiroidismo

La tiroide è una ghiandola situata nella parte anteriore del collo, a forma di farfalla. Controlla diverse funzioni e assicura benessere a tutto l’organismo grazie alla produzione di due ormoni, il T4 e il T3, a loro volta controllati dal TSH, secreto dall’ipofisi. Se questo funzionamento è rallentato, si parla di ipotiroidismo, una disfunzione che colpisce il 5% della popolazione italiana, con una maggiore incidenza nelle donne dai 50 anni in su.

Stanchezza, tristezza e qualche chilo di troppo non sono sempre sintomi della brutta stagione ma potrebbero riguardare un problema di salute più serio

L’ipotiroidismo è un problema diffuso, ma troppo spesso ignorato. I segnali da non sottovalutare sono, infatti, diversi.

La tiroide che funziona bene è coinvolta nella produzione di energia. Se gli ormoni sono pochi, si potrebbe avvertire una sensazione di stanchezza fisica e mentale, costante e marcata.

Per lo stesso motivo l’ipotiroidismo potrebbe provocare demotivazione, tristezza e in generale un calo dell’umore.

Il rallentamento del metabolismo basale sarebbe anche la causa delle difficoltà a perdere peso o della tendenza ad ingrassare con facilità.

Ci sono, però, anche altri disturbi da tenere d’occhio. La tiroide produce ormoni che regolano la produzione di calore nel corpo e, se la quantità di queste sostanze diminuisce, si potrebbe avvertire maggiormente freddo, anche se si è coperti a dovere e ci si trova in una stanza ben riscaldata.

Anche i capelli che, dopo la normale caduta autunnale, continuano ad apparire fragili, indeboliti, con tendenza a cadere e a ricrescere lentamente, potrebbero far pensare ad un rallentamento della funzionalità tiroidea.

Quando gli ormoni sono scarsi, poi, anche le ghiandole sebacee funzionano meno, producendo una quantità minore di lipidi naturali che normalmente nutrono la pelle e la mantengono morbida. In questo caso, infatti, potrebbe risultare molto secca.

Se queste condizioni persistono da tempo e peggiorano con la stagione fredda, bisognerebbe recarsi dal medico per cercare di inquadrare la situazione. Verrà effettuata una visita con palpazione della ghiandola, ecografia ed esami del sangue.

In caso di esito positivo, la cura consisterebbe nella prescrizione degli ormoni mancanti e richiederebbe un costante monitoraggio del malato per adeguare la cura.

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