Sta tornando l’interesse verso i titoli growth o trattasi di semplice volatilità infrasettimanale?

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La settimana appena conclusasi a Wall Street, ha visto il ritorno in scena dei titoli growth a scapito di quelli value. In particolare l’healthcare ha messo a segno un 1,29% settimanale mentre, i tecnologici lo 0,75%. I finanziari, industriali, energia, e materie prime invece hanno avuto tutti una performance negativa.

Come possiamo interpretare queste dinamiche settimanali? Sta tornando l’interesse verso i titoli growth o trattasi di semplice volatilità infrasettimanale?

Alcuni operatori sembrano scommettere sulla posizione della Banca centrale americana (FED) secondo cui l’inflazione sarebbe un fenomeno transitorio. Qualora questa ipotesi fosse confermata nei mesi successivi, allora la FED non sarebbe costretta a ridurre l’attuale politica monetaria espansiva. Questa dinamica va a tutto vantaggio dei titoli più rischiosi come ad esempio i growth, che sarebbero invece i più penalizzati in caso di aumento dei tassi.

Possiamo quindi affermare che il vento è cambiato di nuovo a Wall Street e che la breve ripresa dei titoli value sia già finita?

Secondo il nostro Ufficio Studi è un po’ presto per affermare se l’inflazione sarà o meno transitoria. La cosa più corretta da fare in questi casi è di ragionare con i dati che si hanno e lavorare sui propri obiettivi di rischio/rendimento. Una volta fatto ciò, sarà necessario verificare che la nostra allocation di portafoglio sia ancora in linea con questi obiettivi.

Come si dice una rondine non fa primavera, così la performance di una settimana, difficilmente potrà essere un indicatore affidabile per cambiare un trend che dura ormai da diversi mesi.

Se prendiamo la performance per settori, relativa all’ultimo semestre infatti vediamo che gli energetici hanno reso il 37,28%, le materie prime il 31,86%, i finanziari il 29,11%. Nello stesso periodo invece i tecnologici hanno reso il 13,62% e l’healthcare il 12,26%.

Simili dinamiche sono presenti anche sulle performance trimestrale e mensile.

Sta tornando l’interesse verso i titoli growth o trattasi di semplice volatilità infrasettimanale?

Come dicevamo in questo articolo, anche da un punto di vista tecnico, i mercati sembrano essersi incanalati in una fase laterale con molta volatilità giornaliera. Per cui la cautela non va abbandonata. Secondo il nostro punto di vista non è questo il momento per prendere posizioni decise. Come sempre sarà il mercato a decidere la direzionalità. Quando ci saranno le condizioni, i segnali non mancheranno e potrebbero essere anche piuttosto importanti.

Un punto critico a livello di analisi macroeconomica e fondamentale, a nostro avviso potrebbe essere l’inizio dell’autunno. Infatti con la fine della bella stagione, nell’emisfero settentrionale, sarà possibile determinare se i timori legati al Covid 19 possano essere definitivamente abbandonati. Solo a quel punto si capirà se le campagne di vaccinazione saranno state efficaci, e quanto importante sia il rischio che eventuali nuove varianti non coperte dai vaccini, costringano i governi a nuove misure di contenimento.

Se l’economia reale potrà tornare ad operare liberamente allora potremo discutere di inflazione e conseguenti misure di politica monetaria. In caso contrario, tutti questi ragionamenti potrebbero essere ancora prematuri.

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