Spread tra BTP e rendimenti dei governativi area euro

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Spread: cosa possiamo aggiungere a tutto quello che si scrive dice negli ultimi mesi su questo argomento?

Indicazioni storiche  dallo SPREAD sintetico tra BTP e i rendimenti dei governativi dei tre principali paesi di EuroArea

In questo breve articolo si propone un indicatore sintetico degli SPREAD  principali in EuroArea tra i rendimenti del BTP italiano a 10 anni e quello dei tre principali attori per quanto concerne il PIL (GDP): Germania, Francia, Spagna.

Il procedimento per ottenere questo indicatore sintetico è banale. Lo SPREAD cumulativo o sintetico permane come semplice sottrazione, dove il primo termine rimane quello del paese oggetto d’interesse, cioè il rendimento del BTP; il secondo termine invece è dato dalla somma dei rendimenti dei tre governativi di EuroArea prima indicati, ottenendo quindi: BTP10y-{GER10y+FRA10y+SPA10y}.

Questo indicatore permette di valutare storicamente quanto il paese Italia paga i prestiti ottenuti rispetto il principale aggregato PIL della moneta comune, evidenziandone naturalmente i trends primari.

Per l’analisi della curva sintetica si usano semplici, lineari e qualitative tecniche di analisi grafica applicando le regole personali del Graphical Contest .

Con M/10 sul grafico si indica una multipla media mobile a 10 mesi, composta dalla combinazione di diverse sue varianti (sma, ema, fwma, vwma, AL-ma, triangular-ma, Wilders-ma, Envelope-ema, Ichimoku Transformed}.

Naturalmente questa curva sintetica non ha alcuna utilità sul fronte trading ma potrebbe permettere una più attenta e completa valutazione storica dell’andamento della rischiosità/appetibilità istituzionale del paese Italia in seno all’EuroArea ed alla EU stessa.
OSSERVAZIONI SPREAD

Proprio a partire dalla fine della primavera dell’anno in corso, lo SPREAD BTP-BUND è entrato nuovamente in fase violentemente rialzista  con possibili targets fuori-scala se non dovesse calmierarsi l’attuale ascesa.

L’indicatore sintetico propone un trend primario decisamente differente da quello dello SPREAD semplice.

Come si può vedere, l’Italia ha avuto una fase di estrema positività rispetto ai principali componenti di EuroArea, cioè quella preparatoria alla EuroArea (pre-1994 / 1998).

Nella fase immediatamente successiva si è avuto un primo scollo rilevantissimo nel comportamento della curva sintetica, con un guadagno quasi istantaneo che ha portato lo SPREAD cumulativo da MENO 15% (-12 / -19%), a stabilmente MENO 10% o superiore (-11% / -5%) durante il lunghissimo periodo 1999/2011.

Graficamente questa lunga fase ha funzionato da base di accumulo per l’ascesa quasi istantanea post-2011. Del resto è ben evidente una larga ”’coppa grafica”’ (top 1999 / low 2000 / top 2006: delimitata da linee orizzontali grige) che è stata validata al rialzo durante la recente crisi 2008/2009 (area cerchiata), con target numerico (barre grige su asse prezzi) proprio il livello MENO 2%.
Il livello di MENO 2% non solo è stato superato al rialzo, ma è diventato base per il successivo slancio verso l’alto di questa curva, tale che durante la recente crisi bancaria interna in Italia ha raggiunto valutazioni incredibilmente positive!!! Praticamente il rendimento del BTP è superiore a quello dei principali paesi di EuroArea messi assieme!!!

Complessivamente il trend primario dello SPREAD sintetico è rimasto inalteratamente rialzista dal 1999 in poi, non seguendo in alcun modo quello del classico SPREAD BTP-BUND, decisamente più altalenante. Inoltre il trend primario sta conoscendo un incremento della pendenza da circa due decenni, con una nuova fase locale (2018) di rialzo.

Cosa è possibile concludere???

L’Italia è l’unico paese chiave di EuroArea che ha visto continui deterioramenti del bilancio governativo sul lungo termine.
L’attuale situazione dei rendimenti del BTP 10 anni è entrata in una fase di insostenibilità (valori positivi rispetto la somma dei tra paesi principali).
Una ristrutturazione del debito è oramai non più evitabile man mano che lo SPREAD sintetico permarrà positivo o comunque sopra i massimi del 2015.
Il trend primario dello SPREAD sintetico non ha mai abbandonato l’orientamento rialzista e non è mai più sceso sotto il livello di guardia (MENO 10%) nonostante alcune rilevantissime autorità siano state a capo del governo italiano durante la fase 1999/2013.

Una considerazione meramente speculativa, storica e teorica potrebbe essere la seguente: dal 2012 in poi, una permanenza del rating sull’Italia da parte delle agenzie Moody’s, Fitch, S&P, nella sezione NON JUNK, era la migliore soluzione possibile per gli istituzionali planetari a caccia di redimenti elevati associati ad un paese con elevatissimo PIL e soprattutto con un elevato PIL procapite, che fungeva da garanzia di un ipotetico Bail IN nel caso di un KO sistemico della finanza pubblica italiana. Forse, nell’ultimo anno circa, la situazione interna all’Italia è andata politicamente poco oltre il bordo della controllabilità (ciò andrebbe unito alla campagna elettorale in corso per le prossime elezioni EU nel 2019).

Effettivamente, in seno alla EuroArea, l’Italia, rispetto gli altri tre paesi chiave relativamente al PIL, ha avuto la funzione di bacino di drenaggio ad alti yield governativi e bassa e/o controllabile rischiosità per gli istituzionali interni alla EU stessa.

Sul grafico, con marcatori rossi a freccia (su asse tempo), si indicano i momenti durante i quali la EU è entrata in campagna elettorale per le elezioni parlamentari comunitarie dell’anno seguente (1999, 2004, 2009, 2014, 2018); tali momenti storici recenti sono abbastanza in accordo con fasi di incremento importanti dello SPREAD sintetico. I due momenti grafici durante i quali la ”controllabilità” della situazione Italia è venuta consistentemente meno pare siano proprio i governi contigui di Berlusconi e Monti: il primo ha superato al rialzo la ”coppa grafica” in costruzione durante il decennio precedente; il secondo ha portato ad uno dei maggiori incrementi ”NON rientrati” dello SPREAD sintetico, con superamento definitivo del secondo baluardo %, quello del MENO 5%, portando di fatto alla situazione attuale con la fase elettiva EU del 2014.

Ora, il governo Berlusconi 2008-2011 ebbe funzionalmente la medesima valenza grafica dell’attuale governo in carica: una relativa NON controllabilità interna alla EU.

Il governo Monti invece rappresentò graficamente il momento in cui venne realizzato il bacino di drenaggio ad elevato yield ma con ampio PIL (e PIL procapite) per gli istituzionali in seno alla EuroArea.

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