Spread e CDS: solo speculazioni sull’Italia?

piazza affari

Lo spread tra Bund e Btp attualmente quota intorno ai 248 punti. Sembrano essere lontani i giorni di novembre quando la tempesta sui mercati aveva fatto temere il peggio. Anche per l’Italia.

Spread: a novembre solo speculazioni per l’Italia?

Infatti basta guardare lo spread di fine 2018 per capire. Un esempio? Il 30 novembre, nel corso della giornata il differenziale ha oscillato tra i 286 e i 293 punti. E ancora. Il 5 novembre, quindi ad inizio del mese, si andava dai 288 ai 298 punti.

E per il futuro?

Le elezioni europee potrebbero essere il prossimo fattore che determinerà lo spread Btp-Bund. A sottolinearlo sono gli esperti di JP Morgan che guardano al differenziale indicandolo tra 240 e 280 punti base. Il prossimo discriminante sarà il fattore politico. Il contenuto del prossimo DEF potrà essere la conferma del governo e permettere così a Roma di assicurare una stabilità politica fino alle prossime elezioni europee.

Rallentamento della crescita

Intanto sono ripartiti gli allarmi su un rallentamento della crescita mondiale. L’ultimo in ordine di tempo arriva dal Fondo Monetario Internazionale, non più tardi della settimana scorsa. Infatti l’organizzazione presieduta da Christine Lagarde ha tagliato la crescita mondiale dal 3,6% di gennaio all’attuale 3,3%.

Un paradosso?

Solo in apparenza: infatti proprio a causa della paura di una possibile recessione le banche centrali stanno rivedendo le proprie politiche monetarie. La FED non solo non alzerà i tassi quest’anno ma, secondo alcune proiezioni un po’ estreme, potrebbe arrivare a tagliarli nuovamente nel 2020. Intanto la BCE ha sospeso ogni iniziativa di irrigidimento dei tassi per tutto il 2019 e, forse, anche il 2020. Inoltre sulla guerra commerciale il clima è meno teso anche in assenza della tanto attesa firma.

E Piazza Affari?

Il sistema bancario tricolore appare meno appesantito e meno fragile del recente passato. Anche grazie alla mole di provvedimenti presi per riuscire a ripulire i bilanci e a stabilizzare la situazione a livello nazionale. Anche attraverso fusioni, vendita di pacchetti di Npl e ricapitalizzazioni. Quindi stabilità e solidità sono, se non assicurate, senza dubbio più evidenti sugli istituti italiani.

BCE e nuove TLTRO

A questo si aggiunga anche la possibilità di una terza tornata di TLTRO come confermato anche dalla stessa BCE. Sebbene i particolari tecnici di questa nuova iniziativa di sostegno dell’economia saranno resi noti solo in una prossima conferenza stampa.

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