Spread, azioni, obbligazioni e mercati finanziari: storia di un groviglio difficile

spread

Un caro leitmotiv, lo spread, ce l’eravamo dimenticato da un bel pezzo. Ma da un paio di mesi è ritornato a farsi vivo; oggi, a dire il vero, ha sfiorato anche i 240 punti. Tanti. Per tutti. Perché i soggetti coinvolti da un rialzo son molteplici: spread, azioni, obbligazioni e mercati finanziari, storia di un groviglio difficile ne può essere la sintesi perfetta.

Spread, cos’è?

Il termine semplicemente allude al differenziale tra il BTP nostrano e “il” bond per eccellenza. Vale a dire il Bund tedesco, percepito come il benchmark di riferimento per tutti i titoli del debito pubblico continentali. Ovvero: il mercato prezza in termini di spread il maggiore o minore grado di rischio di un sistema Paese. Un parallelismo? Il classico termometro: quando uno ha la febbre esso sale, viceversa quando si è in piena salute. Parimenti lo spread cresce quando uno Stato “è percepito” come più cagionevole rispetto ad altri Paesi reputati solidi.

Obbligazioni

Lo spread sale? Il rendimento delle obbligazioni segue a ruota. Uno a uno. Mentre invece il loro prezzo scende in virtù della “legge” che vede prezzo e rendimento procedere secondo un percorso inverso. Ad esempio oggi il rendimento sul BTP a 2 anni è salito di 20 punti base rispetto a ieri (sfiorando l’1%). Il quinquennale ha invece visto il rendimento all’1,37%, mentre il decennale è giunto a toccare l’1,90%.

Spread e azioni

La portata di quel differenziale? Devastante. Non lascia in pace nessuno, al punto che non è esagerato affermare che spread, azioni, obbligazioni e mercati finanziari storia di un groviglio difficile. Sulle azioni bancarie lo spread in salita è quasi veleno allo stato puro. Perché? Per almeno queste ragioni:

  • le banche hanno il grosso del debito pubblico italiano. Spread che sale, corso obbligazionario che scende: si erodono in sostanza i valori di carico di quelle obbligazioni.
  • Aumenta il loro costo della raccolta (il c.d. funding). Esse vivono di differenziale tra tassi attivi e passivi: se quest’ultimi salgono, i loro margini operativi naturalmente si assottigliano.

Ora, c’è da dire che i titoli bancari (uniti agli assicurativi e ai finanziari) costituiscono la metà e passa dell’indice italiano. Un loro starnuto e la Borsa va giù. Un esempio? Oggi hanno “starnutito” e Piazza Affari ha fatto -4,78%.

Spread e mercati finanziari

I mercati finanziari oggi hanno un grado d’interconnessione elevatissimo. Le notizie circolano da continente a continente, ma anche da un’asset class a un’altra. È così che quando si solleva il venticello dell’incertezza (sul sistema Pese; perché quello è stato il motivo del rialzo odierno dello spread) gli operatori vendono. I quali variano il peso a seconda dei settori e/o delle singole storie aziendali. Ma tendenzialmente hanno l’attitudine ad alleggerire il portafoglio. Ecco in definitiva perché spread, azioni, obbligazioni e mercati finanziari, storia di un groviglio difficile ne può essere la (triste) sintesi.

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