Sposarsi o convivere? Cosa conviene fare sul piano fiscale

Risparmiare nell’organizzazione di un matrimonio

Trovare l’anima gemella è per molti uno dei desideri più importanti da realizzare. A volte, significa dar senso al proprio stare al mondo e al perché della vita. L’altro è la nostra metà complementare, la cosa migliore che sia mai capitata, il brivido alla schiena e le farfalle nello stomaco che diventano improvvisamente digeribili anche per i più deboli di stomaco. Insomma, lasciarsi scappare una persona del genere è pura follia, più che un atto di incoscienza. Allora, come fare a tenere questa persona per sempre accanto a noi? Sposarsi o convivere? Non è un dubbio amletico quello che vogliamo proporvi, ma una vera e propria analisi sul matrimonio e sulla convivenza. Dal momento che l’unico collante per antonomasia rimane l’amore, sarà utile capire cosa conviene fare sul piano fiscale.

Sposarsi o convivere, cosa fanno gli italiani?

Gli italiani si sposano sempre meno, questo è un dato incontrovertibile. Le ragioni sono molteplici e non mancano certamente quelle culturali: il periodo della formazione si è esteso, la difficoltà a trovare un lavoro stabile non permette di fare progetti a lungo termine. Non da ultimo, il desiderio di godere di maggiore libertà e non assoggettarsi a vincoli restrittivi fa sì che le forme di unione light siano predilette. Ma si tratta soltanto di una questione culturale o c’è dell’altro? Inoltre, dal punto di vista legale, la convivenza offre le stesse garanzie di un matrimonio? Quando si parla di garanzie, non si può fare a meno di pensare a figli. Molte coppie che hanno da sempre convissuto decidono di convolare a nozze solo perché pensano che così facendo la famiglia sia più tutelata. In realtà, ognuno dei due aspetti ha dei pro e dei contro. Spetta alla singola coppia stabilire quale sia la soluzione più vantaggiosa. Vediamo, nello specifico, quali sono le differenze maggiori.

Matrimonio: quanto mi costa?

Quella che prima era una istituzione sociale, religiosa e interpersonale, oggi sta acquisendo nuova forma. Il matrimonio, oggi, rimane l’istituto più completo dal punto di vista della regolamentazione degli effetti giuridici conseguenti all’unione di due persone. Esso prevede l’obbligo alla fedeltà e alla collaborazione, oltre che alla condivisione dello stesso tetto. Le garanzie più che riguardare la fedeltà nella coppia, si esprimono nei casi di infedeltà paradossalmente. Ad esempio, in caso di separazione, il coniuge con i figli a carico ha il diritto a ricevere l’assegno di mantenimento per sé e per la prole. Altro caso in cui il matrimonio risulta essere vantaggioso, riguarda i casi di decesso di un coniuge.

Non perché ciò potrebbe portare ad un senso di liberazione, ma perché il superstite godrebbe della pensione di reversibilità o di quella indiretta. Garanzie che nelle coppie di fatto non vengono assicurate. Chi pensa erroneamente che il matrimonio serva a tutelare i figli, compie un grave errore. Difatti, la legge n°219 del 10 dicembre 2012 ha eliminato qualsiasi differenza esistente tra i figli nati all’interno del matrimonio e quelli di una coppia non sposata. A partire dal 2012 tutti i figli hanno lo stesso status giuridico ed entrambi i genitori hanno i medesimi doveri nei loro riguardi.

Convivenza: vantaggi e svantaggi fiscali

Se il grande passo per il matrimonio non è ancora nelle vostre intenzioni, la convivenza o la coppia di fatto restano delle valide alternative. Chi si orienta per questa scelta, decide di sottoscrivere un patto di convivenza. Quest’ultimo non è altro che un accordo tra i due partner che potrebbe riguardare anche la distribuzione dei beni patrimoniali. In questo patto la coppia che intende lasciare i propri beni al partner in caso di morte di uno dei due, deve esplicitarlo attraverso un testamento. La coppia di fatto non gode del diritto di eredità come quello dei coniugi. Come già detto, nella coppia di conviventi i figli godono degli stessi diritti della coppia sposata ed entrambi i partner sono chiamati al proprio dovere di genitori. Molti scelgono questa alternativa al matrimonio perché sembra meglio riflettere le esigenze moderne e conservare un margine di libertà e maggiore flessibilità negli accordi.

Probabilmente molti pensano ormai che il “per sempre” sia un’illusione, che non esprima la modernità del nostro continuo divenire. Allora, sposarsi o convivere? Che decidiate di convolare a nozze o no, scegliere la persona giusta sarà già un bel traguardo.

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