Spese veterinarie: aumentano le agevolazioni nel 2020

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Buone nuove per gli amanti degli animali domestici che non lesinano denaro quando urge una visita dal veterinario. Aumentano le agevolazioni per le spese veterinarie. La Legge di Bilancio 2020 ha difatti elevato il tetto spesa a 500 euro deducibili dalla dichiarazione dei redditi. Il che equivale a dire che se la detrazione del 2019 ammontava a 49 euro, per il 2020 passa a 70,46 euro. Resta ferma la tracciabilità dei pagamenti: chi volesse beneficiare dell’agevolazione dovrà usare assegni, bancomat, carte di credito o bonifici. Nella dicitura “spese veterinarie” rientrano i costi sostenuti per la cura di animali di compagnia o di pratiche agonistiche. Gli oneri fiscali relativi alle spese veterinarie sono deducibili per la prima volta da quest’anno tramite modello 730 ordinario e Unico precompilato 2020.

Chi ha diritto alle agevolazioni

Le spese veterinarie 2020 possono essere portate in detrazione solo da quanti posseggono un animale e riescono a dimostrare di esserne i proprietari. Pertanto aumentano le agevolazioni sulle spese veterinarie ad esclusivo vantaggio dei proprietari che ne danno comunicazione al Fisco.  Documentare il possesso dell’animale comporta la produzione dell’iscrizione dell’animale all’anagrafe effettuata dal veterinario. In alternativa si può presentare la certificazione che a suo tempo ha rilasciato l’Asl. Nell’evenienza in cui l’animale domestico per il quale si chiede la detrazione sia un cane si fa leva sul microchip.

Obblighi

Per tutti gli altri animali domestici per i quali non è previsto l’obbligo del microchip, il veterinario provvede al rilascio del pet passport. Il pet passport è il passaporto europeo per animali da compagnia quali gatti e furetti in cui sono riportati i trattamenti terapeutici e le vaccinazioni antirabbica effettuati. Nel caso non si disponga del passaporto, si conferma parimenti valido il certificato di adozione o la ricevuta dell’avvenuto acquisto dell’animale. Se infine non si è acquistato, ma semplicemente adottato un animale randagio farà fede una registrazione con cui il neoproprietario si dichiara tale. Le dichiarazioni mendaci relative alla proprietà dell’animale faranno scattare misure sanzionatorie per indebito godimento delle agevolazioni e per omessa iscrizione all’anagrafe.

Quali le spese deducibili

Aumentano le agevolazioni per le spese veterinarie per i proprietari di animali che si avvalgono di prestazioni dello specialista e acquistano farmaci.  Con la Legge di Bilancio 2020 si è passati da 387,40 a 500 euro. I costi da portare in detrazione riguardano le cure mediche e farmacologiche somministrate all’animale legalmente posseduto. Sono da ritenersi inclusi gli eventuali esami di laboratorio presso lo studio del veterinario. Non sono detraibili invece le spese affrontate per l’acquisto di mangimi, antiparassitari e farmaci sprovvisti di prescrizione. Al pari di qualunque altra spesa medica, vale anche per quelle veterinarie la franchigia di 129,11 euro. Ciò significa che la detrazione al 19% deve essere riferita alla parte di spesa che eccede la franchigia. Ai fini della detrazione dalla dichiarazione dei redditi si dovranno produrre le ricevute del veterinario e gli scontrini della farmacia.

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