Spagna: PIL e immobili un mix imperfetto

ProiezionidiBorsa

In un Europa delle disparità di trattamento la Spagna è certamente uno dei paesi più favoriti.

Da anni infatti a Madrid viene concessa da Bruxelles la fascia più ampia nel rapporto deficit PIL annuale.

Probabilmente se così non fosse stato avremmo avuto un’ altra Grecia e di dimensioni ben più rilevanti.

La disoccupazione spagnola nonostante questo resta a livelli altissimi e tutto appare appeso a un filo.

Il disastro dell’immobiliare spagnolo

Nei caveau della banche spagnole poi giacciono gli insoluti di una folle corsa al settore immobiliare.

Corsa che sulle coste e nelle isole pare abbia raggiunto il folle numero di decine di milioni di immobili sfitti…

Anche ammesso che fossero “soltanto” centinaia di migliaia è difficile immaginare che, salvo i limitati fabbricati di lusso, il settore immobiliare spagnolo potrà mai riprendersi.

Prova ne è che, da qualche anno, si è arrivato a formule da supermercato per piazzare la merce.

Tipo compri due (appartamenti) ne paghi uno…

Tabella dati macroeconomici di giornata

    IPP in Spagna (Annuale) 1,2% 1,5% 1,7%
    IPC della Spagna (Mensile) -0,4%   -0,1%
    PIL della Spagna (Trimestrale) (3° trim.) 0,6% 0,60% 0,6%
    PIL spagnolo (Annuale) (3° trim.) 2,4% 2,5% 2,5%
    IAPC spagnolo (Mensile) -0,5%   -0,2%
    IAPC spagnolo (Annuale) (Dic) 1,2% 1,6% 1,7%

I dati macroeconomici in uscita oggi sono un mix imperfetto, ci mostrano infatti una Spagna poco reattiva.

L’indice dei prezzi in calo sarebbe una buona notizia se non fosse poi smentito dal PIL che delude le attese a +2.4% versus +2.5%.

Certamente siamo su percentuali che molti partner europei nemmeno avvicinano.

Peraltro proprio perché ottenuto in sequela a una serie di concessioni e favoritismi un simile numero sul PIL risulta ancora più deludente.

Sia chiaro che la Spagna non è il motore dell’Europa (ammesso ve ne sia uno) e tanto meno ne è centrale.

Rimane però la sensazione che il deludente percorso spagnolo confermi una volta di più i limiti del percorso direttivo dell’UE.

Se infatti metti in comunicazione, pressoché obbligata una serie di paesi e poi ad alcuni concedi X, ad altri la metà, ad altri nulla,è evidente che si crea una circolarità imperfetta.

La crescita deludente dei PIL deriva evidentemente anche da questa incapacità di generare un percorso comune, condiviso e soprattutto paritetico.

Approfondimento

Mercati e 2019

Consigliati per te