Sono queste le domande che nessun datore di lavoro può fare durante un colloquio selettivo e lo dice la legge

Colloquio di lavoro

Almeno una volta nella nostra vita ci siamo trovati ad affrontare un colloquio di lavoro. Davanti ad uno sconosciuto abbiamo dovuto raccontare di noi, parlare delle nostre competenze e soprattutto delle nostre qualità. Ogni azienda, piccolo imprenditore, agenzia cerca figure specifiche per la sua attività. E noi ci siamo plasmati per quella figura unendo studi ed esperienze pregresse. Abbiamo anche redatto un ottimo curriculum. Ma ci siamo mai chiesti se tutte le domande che ci sono state poste siano state davvero a norma di legge?

Sono queste le domande che nessun datore di lavoro può fare durante un colloquio selettivo e lo dice la legge

L’articolo 27 del codice delle pari opportunità, e seguenti, evidenzia come non ci possa essere da parte del possibile datore di lavoro discriminazione di alcun tipo in relazione al sesso, allo stato di famiglia, gravidanza o matrimoniale. Questo articolo descrive come donne e uomini debbano essere trattati allo stesso modo di fronte ad una posizione di lavoro aperta. Sono queste le domande che nessun datore di lavoro può fare durante un colloquio selettivo e lo dice la legge:

  • Domande legate al sesso: ovvero, nel caso di una donna, non si può assolutamente chiedere a che punto della sua vita riproduttiva è. Se intende avere figli nell’immediato, se ne ha già. In che tipo di relazione è, se sposata o convivente;
  • Domande legate alla nazionalità o etnia: è contro la legge porre domande legate alla provenienza di origine;
  • Domande legate all’orientamento sessuale: per nessun motivo un uomo o una donna deve esplicitare le proprie preferenze sessuali. Soprattutto nell’ambito lavorativo non esiste in alcun modo alcuna incidenza tra questo e la mansione svolta;
  • Domande legate alla religione: anche in questo caso, un datore di lavoro o un incaricato dell’ufficio selezione personale, non può escludere un candidato perché appartenente ad una religione. Mussulmano, induista, cattolico o protestante questa è una scelta solo nostra. E tale deve rimanere;

Ed ancora:

  • Domande legate a qualche tipo di disabilità. Non è necessario definire la nostra condizione di salute al nostro capo, almeno non in un colloquio conoscitivo. Diverso è se si tratta di una disabilità vincolante o proibitiva per determinate tipologie di mansioni, ma in quel caso lo avremo già esplicitato nel nostro curriculum;
  • Domande su carichi giuridici pendenti: non siamo in una sitcom America e non dobbiamo compilare un foglio precompilato in cui ci auto dichiariamo in conformità di legge. Se non si tratta di specifici concorsi dove uno dei requisiti base è nessuna carica pendente, non è necessario rispondere.

Se riceviamo una qualsiasi di queste domande dobbiamo intervenire prontamente. Spieghiamo con serenità che queste sono domande fuori legge. Che ledono non solo la nostra privacy, ma anche l’integrità del nostro colloquiante. È bene fare una giusta e completa informazione perché il caso non si ripeta mai più.

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