Soldi sul conto corrente: sono a rischio?

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Soldi sul conto corrente: sono a rischio? Dove tenere i soldi in totale sicurezza? Chi può dirlo con certezza? Nessuno, ahinoi. Se esistesse una persona che lo sapesse di per certo, faremmo tutti come lei, e il problema sarebbe risolto. Non lo sanno gli economisti, categoria che per lo più scrive libri e sbaglia previsioni. Non lo sanno i consulenti, bravissimi a far impiegare i nostri soldi, ma sul dove tenerli in sicurezza molto meno. Quindi?

L’atteggiamento degli italiani nei confronti dei conti correnti è cambiato. Sarà stata forse colpa del prelievo forzoso del governo Amato nel 1992. O situazioni come quella della Grecia nel 2015, quando furono limitati per diversi giorni i prelievi di contanti. Quel che è certo è che la fiducia nei conti correnti del molto cambiata. Forse perchè non si riceve più un interesse attivo annuale, come era un tempo. Forse perché dal 2016 è cessata la garanzia dello Stato, dovuta al recepimento della normativa comunitaria sul bail-in bancario. E poi c’è la cessazione del segreto bancario, che ha aperto le porte alla totale trasparenza nei confronti del fisco. E non scordiamoci la pirateria informatica… Soldi sul conto corrente: sono a rischio?

Soldi sul conto corrente: sono a rischio?

Se una banca fallisce, qualche problema ci può essere. Ma solo se sul conto corrente ci sono più di centomila euro. Altrimenti c’è il fondo di garanzia a tutela, fortunatamente. E poi, se una banca fallisse, i soldi per la restituzione dei debiti verrebbero prelevati prima agli azionisti ed agli obbligazionisti. E se fallisse l’Italia? Beh, in quel caso il prelievo sarebbe sicuro. Perchè ci sarebbero da rimpinguare le casse dello Stato. Che dovrebbe solo scegliere come prendere i soldi sul conto corrente. Ovviamente, i bancomat ed i prelievi verrebbero bloccati. Quindi ben premunirsi con un robusto prelievo prima, se si ha sentore che le cose possano andare così.

E poi c’è l’inflazione. Che non è più parata dagli interessi attivi che si ricevevano una volta. E che non può essere evitata, se non con strumenti alternativi al conto corrente. Come i libretti di risparmio, le polizze vita, i buoni fruttiferi postali o i titoli di Stato. Ma forse il principale nemico del conto corrente è il Fisco. Perché il Fisco vuole sapere tutto, automaticamente, ogni qualvolta facciamo un versamento in contanti sul conto corrente. E lo vuole con una prova scritta, fondata, certa della provenienza di quel denaro. E questa cosa vale anche per risparmi personali o regali ricevuti.

Tuttavia del conto corrente non si può fare a meno. Anche perché se la tracciabilità può risultare fastidiosa, è indispensabile per ottenere le detrazioni fiscali.

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