Società cartiere: attenzione, oggi ci sono le nuove regole per poterle individuare

società

La brutta pratica di costituire delle società cartiere è prassi, purtroppo, molto diffusa nel nostro Paese.

In origine il nome cartiera derivava dal fatto che queste società producevano solo carta, ovvero erano state create per produrre  fatture false relative a costi. Cioè carta che altre aziende “acquistavano” per poter detrarre i relativi costi.

In pratica creano solo “carta contabile” al solo fine di emettere fatture per costi inesistenti per consentire alle aziende produttive di scaricare costi nulli ai fini dell’evasione fiscale.

Questa prassi è ovviamente non legale ed estremamente sanzionata

Attenzione, riguardo alle le società cartiere, oggi ci sono le nuove regole per poterle individuare.

Il fenomeno per quanto non più diffuso come negli anni passati è tutt’ora abbastanza diffuso.

Nell’ultimo periodo queste società cartiere sono state usate nelle famose “frodi carosello”.

Attraverso delle società di comodo (cartiere o veicolo) si attuano una serie di reati fiscali atti al solo scopo di un risparmio di imposte.

Queste società in genere sono intestate a nullatenenti, le famose teste di legno, che vengono pagati per assumersi il rischio di tutta l’operazione.

Il reato di maggiore importanza che avviene in questo “ciclo virtuoso” è quello di falsa fatturazione che in Italia è punito con un arresto che va da sei mesi a sei anni.

Oggi queste società possiamo individuarle con facilità

L’ U.I.F. (acronimo per Unità per l’informazione Finanziaria Italia) è un organismo creato nel 2007 autonomo presso la Banca d’Italia.

Questo organismo è una sorta di intelligence finanziaria che attraverso documenti e studi consiglia anche gli opportuni comportamenti in materia finanziaria, di antiriciclaggio.

Nel suo recentissimo studio ha individuato alcuni elementi essenziali per poter facilmente individuare le società cartiere.

Le indicazioni sono poche e veramente semplici

Esiste un indicatore sintetico per individuare senza ombra di dubbio queste società di comodo.

I parametri più significativi sono:

  • Immobilizzazioni materiali sono al minimo in genere, il rapporto tra immobilizzazioni/attivo oscilla tra zero e uno e tende sempre verso lo zero. Le immobilizzazioni sono praticamente nulle rispetto al totale dell’attivo patrimoniale;
  • Assenza di debiti bancari e interessi passivi. Il rapporto tra interessi e oneri bancari /ricavi totali, si posiziona vicino allo zero. Queste società non fanno ricorso ai prestiti bancari per fare in modo che i suoi bilanci non sia soggetti ai controlli degli istituti di credito;
  • Scarso patrimonio o riserve, Il rapporto tra capitale e riserve/passivo è estremamente basso. Questo significa l’assoluta mancanza di progettualità imprenditoriale;
  • Assenza di personale dipendente o al limite un solo dipendente. Il rapporto spese del personale/ricavi totali è veramente trascurabile, anche in presenza di eccessivi o stratosferici volumi di fatturato. Per esempio con un fatturato di 60/80 milioni di euro nessun dipendente o al massimo uno solo.

Analizzando questi pochi dati dal bilancio societario ci possiamo fare almeno una idea se siamo in presenza di una società cartiera o meno.

Quindi attenzione alle società cartiere, anche se oggi ci sono le nuove regole per poterle individuare.

Questo ci potrà salvare da vere pesanti sanzioni fiscali e penali e conviene sempre uno screening preventivo ai bilancio delle società.

Approfondimento

La lunga marcia della patrimoniale in Italia è già in atto?

Consigliati per te