Siamo in Europa? Germania, sciacallaggio sull’Italia

Commerzbank

Siamo in Europa? Germania, sciacallaggio sull’Italia. Vediamo cosa è successo.

Non ha perso tempo la Germania a cercare di trarre vantaggio, approfittando della crisi italiana. Fin dall’inizio della vicenda coronavirus, infatti, unitamente alle alleate Austria e Olanda, ha posto il veto sui cd. Coronabond. Cio’ per evitare che, dopo aver ottenuto aiuti dall’Europa, l’Italia potesse saldare equamente il proprio debito, senza scivolare nel baratro dello strozzinaggio.

La nota della Commerzbank

Pertanto, dopo aver fatto ostruzionismo, per settimane, sulla possibilità’ di un prestito all’Italia che fosse equo e proporzionato alla situazione, arriva la nota della Commerzbank (XETR:CBK). La seconda banca tedesca, partecipata al 15% dal governo, esordisce a mezzo del suo analista sui tassi di interessi, sferrando un colpo ancor più diretto all’Italia. Rivolgendosi agli investitori, ammonisce:“vendete I titoli italiani. A causa del coronavirus diventeranno spazzatura!”. Poi aggiunge, nella sua relazione analitica: “L’aumento dei rendimenti e la discesa dei Btp sotto l’investment grade aiuterà a superare le resistenze politiche interne, contrarie a un intervento dell’Ue condizionato a misure di finanza pubblica”. Ancora, si legge: “L’Italia supererà il 150% di debito/Pil quest’anno, con il peggiore sbilancio dall’avvio dell’euro. E l’anno prossimo non potrà ridurlo molto sotto al 145%, livello che potrebbe non bastare a scongiurare il ribasso del rating”.

Siamo in Europa? Germania, sciacallaggio sull’Italia

Ancora, “l’Italia difficilmente potrà chiedere flessibilità alla Commissione europea, viste le sue politiche fiscali riluttanti nei recenti anni di boom del ciclo, che hanno contribuito a far ridurre il suo merito di credito nel 2018”. Inoltre, “lo scontento dei cittadini italiani e la costellazione frammentata della politica sono altri elementi negativi, perché complicano l’applicazione degli aiuti europei anche con condizionalità lievi, ma impopolari presso l’elettorato”. Insomma, dopo il veto, la Germania continua lo sciacallaggio servendosi della relazione di un analista della banca tedesca per spargere incertezze sui risparmiatori, consigliando loro di vendere i titoli italiani, come se solo l’Italia dovesse subire i contraccolpi economici del coronavirus.

La Germania adotta la linea bellica. Infatti, chiediamoci: “cosa si fa in guerra, quando il nemico non vuole soccombere”. Lo si colpisce direttamente nel suo punto debole, in modo che sia costretto ad accettare le condizioni. Ed e’ proprio quello che sta facendo “l’alleato tedesco”. Infatti, per sospingere l’Italia verso la soluzione MES, la stessa che ha portato la Grecia a diventare una colonia tedesca, la Germania non esita a ricorrere a strumenti poco ortodossi. Allora, come reagire allo sciacallaggio della Germania sull’Italia?

Ma insomma, chi ci difende?

A questo punto, la pacatezza di Conte non basta più. Non servono più’ le parole di equità’ e solidarietà’ che dovrebbero accomunare gli stati europei. Lasciamo da parte gli ideologismi, le retoriche, le buone maniere. L’Europa non e’ un’entità ultraterrena che brilla per la sua purezza e che sguaina lo scettro della giustizia! L’Europa sono gli stati che la compongono e se la Germania per la sua posizione di forza dovuta alla “virtuosità” e al vantaggio storico accordatogli vuole condurre una politica scorretta e aggressiva, dobbiamo cambiare strategia. Abbiamo bisogno anche noi di un dinosauro, meta’ uomo meta’ donna che decida prontamente delle sorti del nostro paese.

E’ un momento troppo cruciale per lasciare spazio a blande comunicazioni, richieste diplomatiche e inezie. “Oggi si fa la storia”, perchè questo, seppure in modo diverso, più’ tragico ed esteso e’ un secondo nazismo. Rendiamoci conto che da un film si può trarre insegnamento, perchè solo con azioni categoriche e indefesse si combattono le ingiustizie e si fronteggiano le avversità.

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