Si sgonfia la paura sui mercati e si spera in un ritorno alla normalità

FTSE MIB FUTURE

I mercati, dopo il crollo di ieri, registrano una ripresa delle quotazioni. Sebbene sia prematuro per poter credere in una fine delle ostilità, sicuramente gli operatori stanno guardando già oltre. A questo punto la domanda è d’obbligo: il rialzo di oggi risulta essere un gesto di fiducia verso il futuro? Oppure è una semplice speculazione dettata da un rimbalzo senza alcuna speranza di rafforzamento? Innegabile che l’unica certezza allo stato attuale dei fatti sia la volatilità. Ad ogni modo, almeno per il momento, si sgonfia la paura sui mercati e si spera in un ritorno alla normalità e tutti i listini, o quasi, virano in positivo.

Un segno più che, in alcuni casi, risulta anche notevole. Infatti intorno alle 15 il Ftse Mib superava il 3,4% in territorio positivo a dimostrazione che, a prescindere da tutto, la volontà di mantenere i nervi saldi esiste. Così come esiste la voglia di ritrovare una sorta di normalità. Ma anche la consapevolezza che l’Europa, così come gli USA, difficilmente si potranno muovere contro la Russia con la stessa veemenza con la quale la Russia si è mossa verso l’Ucraina. Infatti nel primo pomeriggio (ora italiana) i carri armati russi entravano a Kiev.

Si sgonfia la paura sui mercati e si spera in un ritorno alla normalità

Nello stesso momento i futures a Wall Street conservavano un vantaggio, seppur minimo e comunque soggetto a volatilità, in territorio positivo. Guardando la fotografia dei mercati europei, nello stesso momento il segno più imperava. Sia il Dax, che il Cac 40 di Parigi che il Ftse 100 inglese confermavano tutti le rispettive presenze in territorio positivo.

Inoltre, con una situazione internazionale molto complessa ed in piena e continua evoluzione, la sensazione è che le Banche centrali difficilmente incrementeranno una serie di rialzi sui tassi di interesse che già prima sembrava di difficile applicazione.

Chi invece restava comunque in una fase di rialzo era, ed è tuttora, il petrolio. Con l’infiammarsi della situazione in Ucraina il Brent ha superato ieri i 100 dollari al barile per poi ritirarsi, oggi, poco sopra i 97.

Consigliati per te