Si può chiedere un prestito con un contratto a tempo determinato?

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Moltissimi lavoratori italiani che sperimentano la precarietà economica di un contratto a tempo determinato potrebbero ritrovarsi nella necessità di dover chiedere un prestito. Il contratto di lavoro a tempo determinato condanna chi lo esperisce ad una sorta di funambolismo mentale ed emotivo. Si ottiene un incarico professionale ma fino ad una precisa data al sopraggiungere della quale si è nuovamente scaraventati nella voragine della disoccupazione.

La prestazione d’opera quotidiana viene così inquinata dall’angoscia ricorrente che assale con l’approssimarsi del termine prestabilito dal contratto. Il lavoratore che conosce anzitempo la durata massima della propria occupazione deve necessariamente possedere una discreta resilienza. Ciò perché con martellante frequenza è costretto a ripensare e riorganizzare la propria quotidianità in relazioni al continuo mutamento degli scenari professionali.

Il lavoratore con un contratto a tempo determinato ha stipulato un accordo con il datore per svolgere solo temporaneamente un’attività lavorativa. L’estensione temporale massima del contratto è di 12 mesi che però potrebbero diventare 24, ma in tal caso scatterebbe l’assunzione a tempo indeterminato. Ma si può chiedere un prestito con un contratto a tempo determinato sapendo già di non poter fornire garanzie oltre il termine ultimo prestabilito? Un’assunzione a termine implica difatti la percezione di stipendio per un periodo limitato legato alla durata del contratto. Al termine del rapporto lavorativo non vi sono garanzie a sostegno del prestito ricevuto e ciò potrebbe costituire una pietra d’inciampo non trascurabile.

Si può chiedere un prestito con un contratto a tempo determinato?

Se il lavoratore precario necessita del finanziamento di una somma modica di denaro non incontrerà alcuna difficoltà a veder esaudita la sua richiesta. Ciò perché gli istituti di credito e le finanziarie sono propensi a concedere in prestito una quota di denaro che il richiedente potrebbe verosimilmente restituire. Il che equivale a dire che la richiesta sarà più facilmente accolta qualora sussista una ragionevole proporzione fra introiti e rate da onorare.

A vantaggio dei lavoratori precari esistono dei prestiti veloci che assicurano l’erogazione di un finanziamento a condizione che il rimborso avvenga entro il termine del contratto lavorativo. Ne consegue che in presenza di un contratto stipulato per 12 mesi il richiedente prestito dovrà rimborsarlo prima o non oltre il termine del rapporto lavorativo. Se, al contrario, il soggetto dovesse aver bisogno di somme cospicue e di margini temporali più ampi dovrà ricorrere ad un garante per la fideiussione.

 

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