Setup ciclico e scenari economici e geopolitici

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I setup temporali servono a proiettare non solo possibili evoluzioni/inversioni di un trend di mercato, ma anche il probabile concatenarsi di particolari situazioni, come crisi politiche, militari, economiche e di altro tipo.

Non è un caso che, in concomitanza con alcune indicazioni temporali  si verificano determinati pattern grafici e particolari eventi.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Senza dimenticare, peraltro, i fattori di crisi economica.

Il tutto a dispetto di indicatori economici tradizionali, che ancora verso la fine dell’anno scorso facevano dire a diversi analisti che non vedevano elementi di crisi.

A queste indicazioni negative si aggiungevano anche alcune indicazioni della curva dei rendimenti di diversi paesi, che stavano mutando la consueta inclinazione rialzista.

Nel prosieguo di questo articolo evidenzierò un particolare setup ciclico, ed è curioso notare come alla sua scadenza si siano incrementati i fattori di crisi.

Dedicherò in futuro un’apposita disamina alle varie situazioni economiche. Ed ora vediamo, invece, quali fattori di crisi emergono, anche a prescindere da specifiche situazioni economiche.

Italia: divergenze nel Governo

I partner di Governo sembrano in continua fibrillazione.

Purtroppo la situazione italiana va peggiorando soprattutto sotto l’aspetto dell’amministrazione della giustizia e diverse misure paiono insufficienti a raddrizzarla.

Vedremo prossimamente il perché.

Basti dire che in alcune zone neppure si riescono ad applicare sentenze definitive di condanna nei confronti di soggetti anche pericolosi.

Gran Bretagna: Brexit o Hard Brexit?

Dobbiamo prendere atto che il parlamento britannico è contrario agli accordi raggiunti dalla May.

Si prospetta quindi una fase di probabile turbolenza.

Germania: verso la recessione?

Sulla Germania,  abbiamo una conferma di probabile stagnazione/recessione, peraltro anticipata dalla curva dei rendimenti.

Usa: shutdown

Sugli USA la curva dei rendimenti aveva anticipato una crisi della finanza pubblica e/o dell’economia, ed ora gli analisti hanno drasticamente ridotto le stime relative ai risultati societari, mentre stiamo peraltro assistendo ad uno dei cosiddetti shutdown più lunghi, che si sia mai verificato.

Un importante setup ciclico

Quelle descritte nei precedenti paragrafi sono situazioni di crisi, che potranno essere singolarmente approfondite in futuri articoli.

Sul Dow Jones è scaduto da poco un setup:

Notiamo come possiamo scomporre il ciclo in corso nei tradizionali 4 sottocicli, conformemente ai canoni di questo metodo.

Il grafico, a barre settimanali, evidenzia come in corrispondenza di ogni setup di inizio di un sottociclo, nei primi 3 sottocicli si sia formato un minimo da cui sono scaturiti movimenti rialzisti.

Invece, dopo la formazione di un massimo, sinora, di tutto il ciclo, nel terzo sottociclo (come da attese in un consueto ciclo rialzista), in corrispondenza del setup di inizio del quarto sottociclo si è formato un massimo, da cui si è originato un movimento discendente.

Tale impostazione ha costituito un significativo segnale di conferma di inversione del trend, il quale peraltro è già inserito in un ampio canale ribassista ricompreso tra le due trend lines in blu.

Probabilmente aveva ragione Gann,  che i setup potevano avere anche ripercussioni geopolitiche.

E come non ricordare ulteriori elementi di crisi internazionale, come ad esempio quelli nei rapporti tra Cina ed USA, di cui è espressione il caso Huawei?

Approfondimento

Fed , Powell e le borse

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