Settimana della verità sui mercati

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La settimana della verità. Dati macroeconomici in pole come driver dei mercati fino a mercoledì

La inusuale e per certi versi inaspettata ripetizione di tentativi ribassisti poi terminati a fine giornata con un rientro nella fascia di range, fa pensare che lo sfogo ribassista,da tempo nelle corde dei mercati, possa più probabilmente riposizionarsi a inizio 2019 dopo il nuovo rialzo dei tassi da parte della FED ( e verificheremo di quali altre banche centrali…)piuttosto che non in questa parte finale del 2018.

La settimana entrante sarà decisiva per appunto verificare se potremo avere l’atteso (il termine consueto non può da anni essere più adottato proprio su base statistica …) rally di fine anno ovvero se gli orsi avranno la meglio e riusciranno a fare scontare da subito la voglia di ribasso che coltivano da tempo.

In questo senso vanno le chiusure europee che, su base settimanale, sono unanimemente impostate al ribasso. In loro soccorso viene però Wall Street che proprio nella chiusura di ieri sera ha fornito una conferma di possibili sviluppi rialzisti.

Quando il quadro delle borse è così confuso, spesso, in passato, sono stati i dati macroeconomici della settimana a fare la differenza.

Nella settimana che si aprirà il 19 novembre avremo diversi step interessanti in grado di favorire l’avvio di un trend direzionale dei mercati piuttosto che il suo opposto.

Già lunedì in Giappone la bilancia commerciale ci dirà se gli ultimi segnali che arrivano da Oriente sono di vera crisi o meno.
A metà mattina poi si riunirà l’Eurogruppo e in una fase così delicata una qualche dichiarazione che lasci presagire un rialzo dei tassi potrebbe portare scompiglio sui  mercati così come un accenno a una eventuale proroga del QE potrebbe riportare l’euforia anche sui listini europei. Più facile il silenzio, staremo comunque in campana…

Settimana clou per i mercati.

Martedì solo bruttissimi dati dal settore immobiliare USA avrebbero la forza di portare temporali sui listini USA e a cascata su quelli europei già più predisposti a un autunno borsistico.

Anche mercoledì saranno i dati USA pomeridiani a fare da riferimento a eventuali mutamenti di umore degli operatori. Verranno pubblicati molti dati importanti e solo la loro lettura complessiva potrà generare una variabile in grado di intonare i listini. Difficile ma non impossibile che si verifichi però una combinazione uni-direzionale di dati macroeconomici così potente da produrre effetti immediati sul resto della settimana.

Ad un Giovedì quasi feriale in ambito di pubblicazione di dati seguirà un venerdì ben farcito principalmente dai direttori degli acquisti che ci segnaleranno l’umore con cui stanno per andare ad approcciare l’inverno.

In sintesi si evidenzia che entro mercoledì i giochi sul trend della settimana saranno delineati.

Approfondimento

Italia e Commissione europea

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