Semestre bianco: origini storiche ed impatto sulle prospettive attuali

mattarella

Le principali notizie in primo piano in questo periodo sono soprattutto Covid e Green Pass, quindi è passato un po’ in sordina un importante appuntamento istituzionale, il cosiddetto semestre bianco.

Di cosa si tratta? E perché è così importante da un punto di vista politico ed istituzionale?

Semestre bianco: origini storiche ed impatto sulle prospettive attuali

Uno dei più grandi poteri del Presidente della Repubblica consiste nella facoltà di sciogliere uno o entrambi i rami del parlamento, previa consultazione con i loro Presidenti.

Questo potere fu previsto per far fronte a crisi di Governo che non trovino una soluzione. Quando i numeri in Parlamento non consentano, in pratica, di trovare una intesa sufficiente ad esprimere un nuovo voto di fiducia ed una maggioranza.

Ogni Governo deve infatti ottenere la fiducia di entrambe le Camere, e non sempre gli accordi tra partiti hanno i numeri parlamentari per formare una maggioranza.

Nel 1947, per porre un limite a tale potere di scioglimento, nacque appunto il cosiddetto semestre bianco. Questo significa che negli ultimi 6 mesi del suo mandato il Presidente della Repubblica non può esercitare questa facoltà.

Un limite introdotto per evitare che il Presidente, in vista delle future elezioni riguardanti la sua carica, potesse sciogliere le Camere. E per consentire la formazione di un nuovo Parlamento a lui più favorevole, o comunque mettere in atto manovre favorevoli ad una sua rielezione. Ipotesi che furono definite piccoli colpi di Stato.

Era ancora vivo il timore di ricadere in un regime dittatoriale. Il legislatore era particolarmente attento a porre una serie di pesi e contrappesi tra i diversi poteri dello Stato, proprio per rafforzare meccanismi democratici.

Come impatta il semestre bianco sulla situazione politica

È indubbio che una limitazione della facoltà di sciogliere il Parlamento, o anche solo una delle Camere, impatta sulle possibili soluzioni di una crisi di Governo.

Questo potere fu infatti previsto, come abbiamo detto, proprio per risolvere crisi di Governo, altrimenti non risolvibili, in base ai numeri di un determinato Parlamento.

Ma se questo scioglimento non è consentito?

In questo caso, si forma un esecutivo debole, magari non in grado di ottenere, appunto, il voto di fiducia.

Il Presidente solitamente incarica una figura istituzionale, che rimarrà in carica solo per il tempo necessario.

Prima di poter avere un nuovo Governo che ottenga la fiducia, occorrerà procedere con l’elezione del nuovo Presidente, o di quello precedente, in caso di rielezione, che poi procederà a sciogliere le Camere.

Solo poi con il nuovo Parlamento si potrà eventualmente formare un esecutivo in grado di ottenere la fiducia.

Nel frattempo il Governo in carica si occuperà sostanzialmente di ordinaria amministrazione, e comunque non avrebbe la maggioranza per far passare provvedimenti particolarmente rilevanti.

La situazione attuale

Sarebbe la situazione che si creerebbe in caso di crisi del Governo Draghi. In questo caso, se i partiti litigassero e ci fosse una crisi di Governo, nel caso non riuscissero a mettersi d’accordo per dar vita ad un nuovo esecutivo, Mattarella non potrebbe sciogliere le Camere, per dar vita ad un nuovo Parlamento.

Non potrebbe, quindi, che nascere un cosiddetto Governo del Presidente, come abbiamo detto, con scarsi poteri. Senza comunque escludere un reincarico a Draghi, ma senza quella maggioranza, che è indispensabile per far passare provvedimenti rilevanti.

Anche l”immagine dell’Italia ne risentirebbe e, probabilmente questo rischierebbe di mettere a rischio anche i fondi, che dovrebbero arrivare dall’Europa.

Pertanto, a proposito di semestre bianco, le origine storiche ed impatto sulle prospettive attuali, possiamo dire che i partiti sono ben consapevoli dell’impatto del semestre bianco sulla situazione politica. Pertanto difficilmente daranno vita ad una crisi di Governo, non fosse che per non essere additati come responsabili di una grave crisi, che rischierebbe di compromettere anche importanti risorse finanziarie, come sono quelle del Recovery Plan.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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