Come scritto in un interessante articolo di MilanoFinanza, Apple nonostante una cassa di 256 miliardi di dollari e il dominio nella fascia alta di smartphone, computer e tablet, il mercato riconosce ad Apple un valore in relazione agli utili generati inferiore a quello di prodotti di base come candeggina e lamette da barba. Proprio per questo, secondo Tim Cook, non c’è bisogno di guardare solo al prossimo iPhone per valutarne le straordinarie potenzialità.
Il P/E attuale di Apple è 17.38 (negli ultimi 10 anni il massimo è stato a 47.76, il minimo a 9.32) ben lontano dai massimi storici e inferiore al P/E medio del NASDAQ100 che si attesta a 28.3
Guardando, quindi, questo indicatore ci sono tutti gli elementi per un ulteriore allungo del titolo.
Fin dove il rialzo potrà spingersi?
Il mio nome e’ Stefano Roperti, Senior Executive Manager dell’ Exante Investment Team.
Laurea in Business Administration, oltre 5 anni di esperienza nel settore dell’intermediazione finanziaria
La finanza non e’ solo il mio lavoro ma anche la mia passione!
Sul titolo è in corso un rialzo, ormai quasi decennale, partito dai minimi del 2009.
Con la chiusura del mese di marzo 2017 è stata rotta l’ultima resistenza prima del I° obiettivo naturale in area 176$. Non ci sono, quindi, più ostacoli per il raggiungimento dell’obiettivo.
Solo chiusure mensili inferiori a 12.6$ con il concomitante segnale short del TC2 farebbero invertire il trend al ribasso.