Secondo l’esperto di Forbes sarebbe meglio abbandonare Chrome

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Google Chrome è il browser internet più utilizzato nel mondo. Un successo dovuto principalmente alla diffusione dei dispositivi Android, dov’è installato spesso di default. Ma ci sono da sempre molti dubbi sulla privacy degli utenti.

Anche la Redazione di ProiezionidiBorsa si è recentemente occupata della questione. La modalità “Incognito” è molto discussa. Anche altre funzioni sono molto poco chiare.

Zak Doffman, esperto di sicurezza informatica, ha parlato in un articolo su Forbes di altre minacce per la privacy. Alcune analisi hanno rivelato la quantità di informazioni protette che Chrome accumula.

Anche DuckDuckGo, uno dei motori di ricerca concorrenti più orientati alla conservazione delle informazioni personali, sottolinea la minaccia. “Google non si preoccupa di proteggere la privacy degli utenti”, denuncia, e spiega che spiare gli utenti non dovrebbe essere uno dei punti chiave di un browser web o di un motore di ricerca. Ecco perché secondo l’esperto di Forbes sarebbe meglio abbandonare Chrome.

Un’analisi attenta

Secondo Doffman, quello di Google è un vero e proprio conflitto di interessi. La multinazionale americana Alphabet Inc. ha come principale filiale, per l’appunto, Google. E possiede da un lato un’enorme attività pubblicitaria da 100mila milioni di dollari di fatturato annuo. Dall’altro lato la responsabilità della privacy di utenti in tutto il mondo che usano Chrome, Gmail, Android e altri prodotti della suite.

Di fatto, un modello di business che ha come principale oggetto la monetizzazione delle informazioni degli utenti. La profilazione, nella pubblicità, è essenziale. E Doffman sottolinea come Google non sia stata precisa e pulita nella raccolta dati.

Profilazione dei dati

Doffman spiega come l’azienda, di fatto, guadagna con gli annunci personalizzati. E per fare questo c’è bisogno di raccogliere un’enormità di dati privati. L’utente medio, negli ultimi anni, ha assistito a una vera e propria “erosione” della sua privacy.

Senza rendersi conto di una grande verità: i servizi non vengono offerti gratuitamente, ma al costo dei propri dati. Ecco perché, secondo l’esperto di Forbes, sarebbe meglio abbandonare Chrome. Doffman conclude spiegando che lui stesso utilizza altri servizi, come il già citato DuckDuckGo, per proteggere i suoi dati e la sua privacy.

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