Se quando siamo in mare ci morde una medusa dobbiamo evitare questi falsi rimedi

medusa

Di recente il golfo di Trieste ha fatto registrare un boom da invasione di meduse fotografate da tanti e inoltrate in modo quasi virale. Un fenomeno che secondo gli esperti è dovuto soprattutto al sovraccarico di pesca che rende il mare più povero di specie ittiche e questo rende più agevole la vita delle meduse che trovano meno animali predatori.

Certamente un fatto isolato ed estemporaneo che però rende conto della possibilità sempre più frequente di trovare meduse in mare a pochi metri dalla riva. In generale, infatti, sono in aumento nei nostri mari proprio perché i grossi pesci predatori sono sempre meno. E un loro morso potrebbe farci passare un brutto quarto d’ora durante la nostra attesissima vacanza.

Cosa fare

In caso di morso di medusa la letteratura è ricca di suggerimenti utili. Noi abbiamo scelto di fare riferimento a diversi contributi scientifici.

Il primo riguarda il manuale di medicina di un’azienda farmaceutica americana leader nel settore. Secondo il documento, nell’immediato dobbiamo lavare la parte lesa e provare a rimuovere i tentacoli dalla cute e poi fare dei bagni freddi o caldi per alleviare il dolore. Se però subentrano complicazioni come difficoltà respiratorie, mal di testa, nausea o vomito è opportuno contattare il 118. Ci sono, però, anche dei falsi rimedi che è bene evitare e scopriamo quali sono.

Se quando siamo in mare ci morde una medusa dobbiamo evitare questi falsi rimedi

Secondo uno studio condotto dai ricercatori della University of Hawaii ci sono dei miti da sfatare. Innanzitutto, non occorre premere e raschiare la pelle con una tessera rigida come quella sanitaria. Servirebbe solo a creare un maggiore rilascio di veleno così come, al pari, è consigliato di evitare di sfregare con la sabbia.

Anche altri rimedi fai-da-te, come applicare una pietra calda, non servono a nulla. Soprattutto occorre sfatare il falso rimedio dell’urina che (secondo lo studio) non funziona affatto.

Altre soluzioni discutibili (quindi da non considerare) sono l’ammoniaca, l’aceto o l’alcol e lo apprendiamo anche dal contributo scientifico divulgato da uno specialista dell’Unità Operativa di Dermatologia Clinica dell’Istituto San Gallicano di Roma recepito da un’autorevole testata nazionale.

Altri rimedi da evitare

Cerchiamo di non cedere alla reazione istintiva che è quella di grattare la parte perché potrebbe liberare ulteriore veleno. Se quando siamo in mare ci morde una medusa dobbiamo evitare questi falsi rimedi come, ad esempio, le inutili applicazioni a base di cortisone o antistaminico perché agiscono dopo 30 minuti almeno, quando cioè la reazione potrebbe già essersi esaurita.

L’unica soluzione valida è l’applicazione di un gel astringente al cloruro di alluminio che si vende in farmacia.

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