Se non si riprende a volare sarà un bollettino di guerra

Precipitano le compagnie aeree

Sui nostri cieli non si vola più. Il crollo del traffico aereo sta mettendo a repentaglio 25 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Se non si riprende a volare sarà un bollettino di guerra. Non solo per la perdita del posto di lavoro ma anche per tutto l’indotto. L’associazione mondiale del trasporto aereo ha stimato la perdita dei 25 milioni di posti di lavoro nel caso in cui le restrizioni per via del coronavirus raggiungano i tre mesi. Una situazione difficile che sarà ancora più pesante con l’avvio del secondo trimestre annuale. Si prevede che il traffico aereo avrà un ribasso del 70% a livello mondiale ma è in Europa che le cose non stanno bene. Nel nostro continente il crollo sarà del 90% dei voli.

Quanti soldi si perdono

Le casse delle compagnie aeree di tutto il mondo si stanno prosciugando. Questo stop forzato costa 61 miliardi di dollari di cassa e la perdita è di 39 miliardi di dollari. Non ci sono strade alternative: il 2020 è già segnato in rosso. Si va verso il fallimento delle compagnie aeree se non ci saranno aiuti concreti da parte degli Enti pubblici.

Quanti soldi servono e come averli

Si spera di avere 200miliardi di dollari di aiuti ma questi soldi servono immediatamente per metterci una pezza altrimenti sarà la fine per molte compagnie aeree. La liquidità scarseggia. La strada che indica Iata per avere questi benefici è in varie forme: liquidità diretta, prestiti agevolati, garanzie sui prestiti, agevolazioni fiscali. Non c’è tempo da perdere.

Quante persone lavorano

L’aviazione commerciale dà lavoro a quasi 3 milioni di persone in tutto il mondo. Se andiamo a calcolare l’intero indotto arriviamo a 65 milioni. Facile capire l’importanza del segmento aereo. Ogni posto di lavoro diretto, ne genera 24 nell’economia reale. Se non si riprende a volare sarà un bollettino di guerra con il 38% dei posti a rischio.

Dove si perderanno i posti di lavoro

La scomparsa dei posti di lavoro riguarderà principalmente l’Asia-Pacifico con 11 milioni, segue l’Europa con 5,6 milioni, poi America Latina 2,9 milioni, Nord America e Africa 2 milioni, 900mila in Medio Oriente. Le compagnie aeree già hanno fatto tagli di un terzo tra la propria forza lavoro.  Questo il quadro aereo: se non si riprende a volare sarà un bollettino di guerra.

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