Se metti su facebook la foto sullo yacht il Fisco ti spia e ti fa i conti in tasca

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La Redazione di ProiezionidiBorsa ha trattato in diverse occasioni il tema spinoso delle verifiche fiscali. In un recente articolo, avevamo visto che l’Erario effettua controlli e verifiche anche sui familiari dei contribuenti sotto osservazione. Oggi cercheremo di capire fin dove possono spingersi i funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Infatti, fai attenzione, se metti su facebook la foto sullo yacht il Fisco ti spia e ti fa i conti in tasca. I profili social, molto spesso, sono uno specchio della vita dei rispettivi proprietari. Una finestra in grado di far luce sull’effettivo tenore di vita delle persone. Talvolta incompatibile con quanto dichiarato nel 730. Per questo motivo non è infrequente che i funzionari dell’Agenzia delle Entrate sbircino i nostri profili. Alla ricerca di conferme o di sorprese circa la nostra capacità di spesa. Insomma, il rischio è che il Fisco abbia in mano un dossier documentato relativo a quanto abbiamo speso, all’auto che guidiamo o ai passatempi che scegliamo.

Attenzione all’ostentazione

Oltre che essere contrario all’etichetta, ostentare è anche rischioso a livello legale. La Corte di Appello di Brescia con la sentenza 1664/2017 ha condannato proprio un utente dei social poco attento alla riservatezza. Quest’ultimo lavorava in nero omettendo le imposte sul reddito e non ne faceva mistero con i propri contatti sui social. Secondo i giudici, il semplice log-in attribuisce con certezza al titolare del profilo i contenuti. Configurando, quindi, una confessione in piena regola. Un orientamento analogo è richiamato dalla Corte di Appello di Ancona con la sentenza 331/2017. In questo caso i giudici hanno dimostrato, attraverso la verifica dei social, la falsità delle dichiarazioni di un imputato. Ovvero che la condizione di indigenza cui si appellava un imputato per negare gli alimenti all’ex moglie, era chiaramente non reale.

Se metti su facebook la foto sullo yacht il Fisco ti spia e ti fa i conti in tasca

Abbiamo capito che sia l’Agenzia delle Entrate che la magistratura accedono ai nostri profili social. L’obbiettivo è verificare la coerenza tra quanto dichiarato e quanto ostentato pubblicamente. Per il Fisco, infatti, se una persona è in grado di permettersi determinate spese è perché i suoi redditi sono adeguati. Facciamo quindi attenzione a quanto pubblichiamo perché se metti su facebook la foto sullo yacht il Fisco ti spia e ti fa i conti in tasca. Inoltre, potranno, poi, utilizzare in giudizio anche le fotografie, le dichiarazioni o altri contenuti delle nostre pagine personali. Un caso emblematico è quello di un imprenditore che dichiarava al Fisco un reddito di circa 11.000 euro annui. L’Erario ha però portato in giudizio le foto disponibili sui social delle sue lussuose vacanze. Con il risultato che il tribunale di Pesaro, con la sentenza 295/2015, lo ha condannato a versare l’assegno divorzile. Oltre a disporre ulteriori accertamenti fiscali in capo alla sua attività imprenditoriale.

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