Se l’INPS non riconosce i 529,94 euro mensili che spettano all’invalido ecco come fare ricorso

INPS

Se l’INPS, pur avendo riconosciuto invalidità al 100%, nega l’indennità di accompagnamento al disabile cosa bisogna fare? Assistere un familiare diversamente abile non sempre è facile. Soprattutto se non cammina e se non compie i gesti tipici quotidiani normali per la sua età. In molte occasioni, infatti, c’è bisogno di un aiuto che, nella maggior parte dei casi, bisognerà pagare. Ma se l’INPS non riconosce i 529,94 euro al mese che al disabile dovrebbero spettare di diritto è possibile presentare ricorso al giudice.

Indennità di accompagnamento non riconosciuta

Se l’INPS emette un provvedimento che non tutela il disabile e non gli riconosce i propri diritti, la cosa giusta da fare è un ricorso al giudice. Prima di intraprendere una causa, però, si deve procedere con un accertamento tecnico preventivo (ATP). In questo modo si può far accertare da un medico l’invalidità e il diritto all’indennità di accompagnamento del disabile. Si tratta di un accertamento obbligatorio e il medico chiamato all’accertamento dovrà essere nominato dal giudice.

Attenzione. Il ricorso deve essere presentato entro 6 mesi dal momento che l’INPS ha negato, con apposito verbale, l’indennità di accompagnamento. Se si lascia decorrere questo tempo, infatti, non sarà più possibile presentare ricorso. E si dovrà procedere presentando all’istituto nuova domanda di riconoscimento dell’indennità.

Se l’INPS non riconosce i 529,94 euro mensili che spettano all’invalido ecco come fare ricorso

L’istanza per accertamento tecnico preventivo deve essere depositato nel Tribunale competente. Ovvero quello del luogo in cui risiede il disabile. È sempre meglio, in questi casi, farsi assistere da un legale visto che l’istanza interrompe anche i termini di prescrizione. Con la presentazione dell’istanza il giudice fisserà una data per l’udienza chiamando entrambe le parti (disabile e INPS) a comparire. E nominerà il medico che dovrà effettuare la visita per accertare i requisiti sanitari del diversamente abile.

In caso di accertamento favorevole al disabile il giudice condannerà l’INPS a pagare l’indennità di accompagnamento al ricorrente entro 120 giorni. Ma quanto costa presentare un ricorso di questo genere contro l’INPS?

Se il disabile ha un reddito al di sotto di una certa soglia non solo non dovrà pagare il contributo unificato ma non sarà tenuto neanche a pagare spese, competenze ed onorari. Se il reddito del disabile, invece, supera i 31.884,48 euro sarà tenuto a pagare un contributo unificato di 43 euro. E nel caso non gli venga riconosciuta l’indennità di accompagnamento, anche le spese, le competenze e gli onorari.

In ogni caso è sempre bene, prima di rivolgersi al giudice, accertare i diritti del disabile consultando un medico che possa assicurarci che l’indennità di accompagnamento spetta veramente.

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