Se il panico prosegue Piazza Affari rischia il crollo che solo questo evento può allontanare

Borse

Le Borse ieri hanno subito una brutta battuta d’arresto, non solo quelle europee ma anche Wall Street. In realtà è proprio dalla Borsa USA che è partita l’ondata di panico che ha travolto ieri le Piazze europee. Un’ondata che ha un nome: inflazione. Il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato decennali americani ha spinto al ribasso lunedì la Borsa americana e ieri le Borse del Vecchio Continente. I bond governativi a 10 anni emessi dal Governo americano (i Treasury), iniziano a scontare il rialzo dell’inflazione e implicitamente un rialzo dei tassi s’interesse. I mercati azionari sono terrorizzati da un possibile rialzo del costo del denaro. La possibilità che questo avvenga con largo anticipo ha spinto al ribasso prima Wall Street e poi la Piazze azionarie UE.

Se il panico prosegue Piazza Affari rischia il crollo che solo questo evento può allontanare

Al termine della giornata di ieri i maggiori listini hanno fatto segnare un calo del 2%. Non ha fatto meglio Piazza Affari che è caduta del 2,1%. Il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB), ha arrestato la caduta a 25.573 punti, solamente perché ha chiuso il mercato, altrimenti i prezzi avrebbero continuato a scendere. C’è preoccupazione perché oggi i prezzi potrebbero riprendere la discesa interrotta ieri.

Se oggi il Ftse Mib dovesse continuare a calare e scendesse sotto i 25.500 punti potrebbe arrivare sui minimi di lunedì 20 settembre. In quella seduta l’indice maggiore di Piazza Affari ha toccato i 24.941 punti. Invece, sei prezzi tornassero sopra 25.700 punti sarebbe un segnale positivo. Se il panico prosegue Piazza Affari rischia il crollo che solo questo evento può allontanare. In questo caso di chiusura sopra 25.700 punti si potrebbe pensare ad un ritorno sopra i 26.000 punti entro la fine della settimana.

Occhi puntati sui bancari e in particolare su di un titolo

A Piazza Affari oggi gli occhi saranno puntati su di un settore in particolare, quello bancario. In questi ultimi mesi abbiamo imparato, che le tensioni sul mercato monetario si riflettono sul settore bancario e viceversa. Ed infatti ieri Unicredit e Banco BPM sono stati tra i peggiori titoli tra quelli a larga capitalizzazione. Unicredit ha ceduto quasi il 4%, Banco BPM ha perduto il 2,6%, Intesa Sanpaolo ha perduto l’1,7%. Quando il settore bancario scende, inevitabilmente la Borsa accusa il colpo.

Ma è vero anche il contrario. Ne è l’esempio quanto è accaduto a Piazza Affari nella seduta di lunedì 27 settembre. Lo abbiamo scritto nell’articolo: “Un titolo decolla del 5% e spinge Piazza Affari in vetta all’Europa”. Unicredit lunedì aveva messo le ali anche grazie al superamento della resistenza a 11 euro. Ieri la discesa dei prezzi si è fermata esattamente sugli 11 euro. Se i prezzi scenderanno nuovamente sotto 11 euro caleranno fino a 10 euro. Se i prezzi rimbalzeranno e rimarranno sopra gli 11 euro, nelle ultime sedute della settimana si potrebbe assistere anche ad un recupero.

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