Scopriamo le rovine di un antico castello celebre grazie a un popolare romanzo italiano

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“Quel ramo del Lago di Como…” inizia così il più celebre dei romanzi italiani. Partorito dalla mente del grande Alessandro Manzoni, è un libro che ognuno di noi conosce. Stiamo parlando de I Promessi Sposi. Letto e studiato sin dall’inizio delle scuole superiori, descrive un pezzo di storia lombarda del 1600, sotto la dominazione spagnola.

Il racconto di un amore travagliato tra i due protagonisti, Renzo e Lucia, con, sullo sfondo, la splendida scenografia del Lago di Como e una Milano in grande fermento. Oggi, di quei luoghi, si può facilmente trovare traccia, visitando il Museo civico manzoniano di Lecco e seguendo l’itinerario suggerito. Da Lecco a Monza si possono visitare la Casa di Lucia, il Convento di Fra’ Cristoforo, il Monastero della Monaca di Monza. Arrivando a Milano al celebre Lazzaretto.

Esiste un luogo, però, non conosciuto dai più che è stato fondamentale nel romanzo e nel lieto fine della storia. Questo luogo è un castello e si può visitare oggi a Vercurago, sempre nel lecchese. A 185 metri di altezza, sul Monte di Somasca si erge l’abitazione di uno dei personaggi chiave dell’intera vicenda. L’Innominato, di cui nessuno ha mai saputo con certezza le generalità, è la figura malvagia che permette il rapimento di Lucia, su commissione di Don Rodrigo. Il suo profilo cambia proprio grazie alla giovane, arrivata a lui nel pieno della sua crisi spirituale, che lo aiuterà a convertirsi e redimersi.

Scopriamo le rovine di un antico castello celebre grazie a un popolare romanzo italiano

Per arrivare alle rovine, bisogna seguire un sentiero che parte dalla cittadina di Somasca, per circa una ventina di minuti abbondanti. Il primo pezzo è in ciottolato e facilmente percorribile ed è caratterizzato da molto piccole cappelle dedicate alla vita di San Girolamo. Giunti in località La Valletta potremo visitare il Santuario dedicato anch’esso al Santo. A questo punto, per arrivare in cima si possono scegliere due strade. La prima è quella che attraversa il Santuario, la seconda più dissestata, è denominata via de’ Sass con gradini molto alti e stretti. Entrambe porteranno all’ingresso del Castello, dal quale si staglierà un panorama mozzafiato sul Lago di Como. Entrando dalla Cappella di Sant’Ambrogio si potrà percorrere ciò che è rimasto delle mura di cinta, con diversi punti panoramici. Fino ad arrivare alla torretta che domina la vallata. Questa è stata ricostruita in stile neogotico con tutte le pietre del luogo nel 1897 sui resti della torre originaria. È alta otto metri e fu adibita a cappella in onore di San Girolamo. Di fronte a essa si erge il grande crocione in ferro dedicato agli alpini di Vercurago.

Un tuffo nel passato, per una gita fuori porta molto semplice per chi ama camminare immerso nella natura. Adatta anche ai più piccoli, scopriamo le rovine di un antico castello celebre grazie a un popolare romanzo italiano. Inizieranno a conoscere una pagina fondamentale della letteratura italiana e saranno incuriositi da altri luoghi manzoniani che potranno visitare nel loro percorso di crescita.

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