Scattano controlli e sanzioni per prelievi e versamenti di soldi se si supera questa cifra senza un documento ben preciso

agenzia delle entrate

Nel corso degli ultimi anni il contrasto all’elusione ed evasione fiscale sembra aumentare sempre di più anche e soprattutto grazie agli interventi legislativi. Tanti, infatti, si preoccupano, soprattutto quando si tratta di contanti, di come e quanto prelevare o versare senza incappare in controlli da parte del Fisco. Sottovalutando spesso la necessità di dimostrare coerenza tra le operazioni che si effettuano e il proprio profilo patrimoniale ed economico.

Pertanto, è necessario innanzitutto chiarire che per quanto riguarda i prelievi il Fisco potrebbe non sindacare l’operato se la provenienza dei fondi è legittima. Invece, quando si tratta di versamenti sul conto il discorso cambia. Questi infatti vengono sempre tracciati e potrebbero essere passibili di accertamento. Ad esempio se si riceve un bonifico sul conto da un amico a titolo di rimborso spese si potrebbe rischiare un avviso di accertamento.  Ciò, soprattutto se di tale importo non se ne fa menzione nella dichiarazione dei redditi. Infatti l’Agenzia delle Entrate può presumere l’evasione, mentre sta al contribuente fornire prove chiare e concordanti del contrario. Si parla, in tal caso, di presunzione legale.

Scattano controlli e sanzioni per prelievi e versamenti di soldi se si supera questa cifra senza un documento ben preciso

I controlli del Fisco potrebbero scattare quando le entrate non coincidono con quanto indicato in dichiarazione. Ovvero quando risulta una differenza tra quanto accreditato e quanto invece dichiarato. Infatti scattano controlli e sanzioni quando non si riescono a provare le operazioni che superano una certa cifra. L’Agenzia delle Entrate, in base a determinate incongruenze, può presumere l’evasione fiscale da parte del contribuente. Oltre ai versamenti anche i prelevamenti non giustificati in determinate situazioni, possono considerarsi ricavi se il contribuente non indica il beneficiario. In particolare in tali casi, il D.L. n.193/2016 all’art. 7 quater, ritiene rilevanti quelli giornalieri superiori a 1.000 euro mensili superiori a 5.000 euro.

Ma tali presunzioni, come chiarito più volte dalla Cassazione, possono essere superate dal contribuente. Infatti ai sensi dell’art. 32 D.P.R. n.600/1973 quando l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate si fonda su verifiche di conti correnti, sul contribuente ricadrà l’onere della prova. Quest’ultimo dovrà pertanto fornire una prova analitica per ogni versamento bancario.

Dovrà insomma provare che i versamenti rilevati dal Fisco si riferiscono ad operazioni non imponibili, prive di rilevanza fiscale. Ovviamente, tale prova dovrà essere documentale, a nulla serviranno le nostre dichiarazioni. Pertanto qualora abbiamo ricevuto una donazione di una somma di denaro, anche se di modico valore, sarà bene farlo specificare nella causale del bonifico. Quindi, per non rischiare sanzioni, è fondamentale conservare documenti e scritture che possano provare la provenienza e la causale delle somme ricevute.

Approfondimento

Sono queste due spese per auto e casa che scatenano i controlli serrati dell’Agenzia delle Entrate 

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