Sarà confermata la detrazione aggiuntiva del bonus Irpef nella prossima legge di Bilancio?

legge di bilancio

A breve ripartirà la Fase-2 della politica, intesa nel senso delle riforme fiscali. Difatti l’appuntamento importante non manca, ed è dato dalla prossima legge di Bilancio. Quest’ultima è la legge con cui il Governo comunica (in via preventiva) al Parlamento il flusso di entrate e spese del futuro esercizio. Esso si basa sulle leggi vigenti ed in particolare ve ne è una molto importante che potrebbe essere modificata appunto nella prossima legge di Bilancio. Vediamo di capire di più se sarà confermata la detrazione aggiuntiva del bonus Irpef nella prossima legge di Bilancio. La riforma del Fisco inizierà da tale punto?

Il nuovo quadro socio-economico rimodulerà il “bonus Irpef” del 2019?

Qualunque futura modifica non potrà non tenere conto delle mutate condizioni socio-economiche in cui è ripiombata la società. C’è la necessità, per il Governo, di fare cassa, tenendo a mente le difficoltà dei contribuenti e le modifiche già introdotte nell’era pre-Covid. Tra queste una interessa milioni di contribuenti ed è il c.d. bonus Irpef, ossia l’intervento di alleggerimento del cuneo fiscale per i percettori di reddito da lavoro dipendente. La riforma dovrebbe scattare dal 1° luglio e – ricordiamo – consta di due parti: da un lato, l’ampliamento del bonus vigente, quello degli €80, che sale a €100. Il beneficio – secondo la riforma – andrà a vantaggio di una più vasta platea di contribuenti. Dall’altro scatterà un’ulteriore detrazione d’imposta, di forma scalare e decrescente, a sostegno dei titolari di reddito incluso tra i 28 e i 40 mila euro annui.

Sarà confermata la detrazione aggiuntiva del bonus Irpef nella prossima legge di Bilancio?

Il vero punto che sarà all’attenzione del legislatore riguarda la situazione assurda di certi lavoratori che a seguito della riforma “buona” si troveranno a pagare più tasse. Spieghiamo meglio. Prima dell’introduzione del “bonus Irpef” 2019 alcuni contribuenti (da lavoro dipendente) subivano già aliquote marginali effettive elevate. Questo in parte anche per effetto del bonus degli €80. Ora, a seguito della riforma varata nel 2019, si avrà che meno di 1 milione di contribuenti avrà più convenienza a ridurre il reddito imponibile per aumentare quello netto.

Questo sarà ad esempio il caso di chi oggi percepisce tra i 28 e i 30 mila €. Spieghiamolo con i calcoli fatti da Banca d’Italia ed esposti nell’Occasional Papers n. 546, marzo 2020: “Irpef, (in)equità e (in)efficienza: un’analisi strutturale”. Bene, secondo questi economisti ad un lavoratore il cui reddito dovesse passare da 28 a 28.001 €, quello disponibile passerebbe da €22.600 a €21.400. Una situazione a dir poco paradossale a cui il legislatore si spera dia risposta già alla prossima legge di Bilancio. Tra le papabili soluzioni, la più snella sarebbe quella di confermare la detrazione aggiuntiva anche per il periodo successivo all’anno in corso. Il costo per le casse dello Stato? Poco più di 3 miliardi di euro.

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