Sapete che ci sono due calendari? Ma a cosa servono?

calendario, agricoltura

Sapete che ci sono due calendari? Ma a cosa servono?

Sono sempre esistiti due calendari, solare e lunare. Ma quale dei due regola meglio la vita? E a cosa serve avere ben due calendari?

I resti di un vecchio calendario

I bambini imparano i mesi dell’anno come una filastrocca ripetendoli uno dopo l’altro. Siamo già nel mese di settembre, che viene dal numero sette. E poi di seguito ottobre, otto. Novembre, nove e dicembre, dieci. Segno che il calendario che utilizziamo oggi non è quello che veniva utilizzato in passato.

Gli antichi Romani dicevano che il loro calendario si basava su modelli molto più antichi di origine nordica, dove il sole era assente per due mesi. E quindi l’ultimo mese di luce era il decimo, appunto dicembre. Invece il più antico calendario lunare è stato scoperto di recente in Scozia e risale a circa 10.000 anni fa. Attualmente è il più antico calendario conosciuto per scandire il tempo.  Nell’antichità il calendario lunare era usato anche dai Babilonesi, gli Egizi, gli Ebrei ed altri popoli.

Oggi, noi utilizziamo il Calendario Gregoriano composto da 12 mesi di lunghezza variabile, in tutto 365 giorni e un quarto. Ogni quattro anni, quel quarto crea un giorno in più, ossia l’anno bisestile. Questo per mantenere allineati i giorni al ruotare delle stagioni, che altrimenti si sfalzerebbero, come già accaduto prima dell’introduzione del Calendario Gregoriano.

Calendario solare e lunare

Quindi ora sapete che ci sono due calendari. Ma quale differenza c’è fra i due? Quello solare segue le processioni delle stagioni e quindi il ruotare della Terra attorno al Sole. Quello lunare invece segue la luna con i sue fasi crescenti e decrescenti. Un mese del calendario lunare dura 29 giorni e mezzo. Perciò un anno lunare dura 354 giorni contro i 365 di quello solare.

Quello lunare è un calendario in genere usato in agricoltura, perché la forza magnetica della luna ha un influsso sia sulle maree, ma anche sull’acqua presente nei terreni. Oltre che sulle piante stesse, essendo anch’esse dotate di un campo magnetico. Ancora oggi è usato in agricoltura in moltissime culture, persino la nostra. Vediamo come!

L’agicoltura biodinamica

In Occidente ci sono sempre più coltivatori che abbandonano l’agricoltura chimica e intensiva per ritornare ai sistemi tradizionali. Nasce così l’agricoltura biodinamica che segue nel piantare e nel raccogliere i ritmi lunari. La Terra, e ciò che vive con essa, è vista in simbiosi con la luna che ne influenza i ritmi. Così quando la luna cresce, allora si possono piantare tutte le cose che crescono dalla terra verso il cielo. Ad esempio i pomodori, fagiolini, melanzane etc. Quando la luna decresce, è il momento di piantare ciò che cresce nella terra come finocchi, barbabietole, patate… Ed effettivamente i risultati sono ottimi, perché i frutti sono naturalmente di stagione e non si costringe la terra a produzioni forzate.

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