Sanlorenzo, pronta alla quotazione di Borsa

Sanlorenzo

Le domande sono state sufficienti con anticipo rispetto alla tabella di marcia e l’IPO di Sanlorenzo può partire. Il debutto in Borsa si avrà il 10 dicembre.

Nelle intenzioni della azienda con i proventi dell’IPO, si parla per una cifra intorno ai 78milioni di euro, si abbatterà il debito. In questo modo l’azienda navale guarda con fiducia alla crescita ed esclude acquisizioni in futuro.

Sanlorenzo, più qualità che quantità

La filosofia è di fare poche barche ma di qualità, da piazzare su un mercato europeo senza appoggiarsi a dealer. Con queste prospettive non si punta sulla quantità, tanto è vero che nelle prospettive c’è di costruire al massimo 100 prodotti navali all’anno. L’azienda in quindici anni è riuscita a far lievitare il fatturato. Dai 42 milioni del 2004 ai 450 di quest’anno, secondo delle stime ad un mese dalla chiusura, con un utile dei primi nove mesi di 24,3 milioni.

Cosa avranno gli azionisti

Se tutto andrà per il verso giusto, gli azionisti saranno premiati nei prossimi due anni con un dividendo nel range 30 – 40% sugli utili.

L’azienda

Sanlorenzo è stata fondata nel 1958 conta 450 dipendenti ma l’indotto è il vero piatto forte: circa 1500 artigiani. Quattro cantieri sono attivi per la realizzazione di yacht di lusso nei comuni di La Spezia, Viareggio, Massa e Ameglia che ha la capacità produttiva per le barche sotto i 100 piedi.Gli utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti è previsto quasi al raddoppio del 2018, fissato a 38 milioni.

Il cantiere realizza il primo superyacht in alluminio, il 40 Alloy. Tutto è studiato nei minimi particolari: anche gli accessori nautici sono di elevata qualità.

Il futuro

L’azienda vuole venire incontro alle esigenze della clientela e sta studiando dei finanziamenti leasing su misura, ed escogitare anche un sistema di guadagno per i possessori dei yacht quando non vengono utilizzati.

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