Rivoluzione PA sulla futura gestione del personale

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In commissione Lavoro della Camera, la ministra Fabiana Dadone ha annunciato alcune proposte di riforma organizzativa della Pubblica Amministrazione (PA) che potrebbero essere finanziate dal Recovery Fund. Si tratta di interventi finalizzati alla realizzazione di una macchina amministrativa più efficiente ed efficace. Verrà data priorità alla rivalutazione della gestione del personale, intesa come valorizzazione del capitale umano.

Ma entriamo subito nel vivo della questione ed esponiamo questa rivoluzione PA sulla futura gestione del personale da realizzare con le risorse del Recovery Fund.

Il reclutamento nelle Pubbliche Amministrazioni

L’attenzione è rivolta in primis alla fase del reclutamento, passo obbligato e fondamentale nell’ambito della gestione del personale. È la fase iniziale in cui un’azienda coordina la propria realtà, analizzando ed individuando quali sono le proprie necessità e le rapporta all’ambiente esterno. Quali sono le professionalità di cui si dispone internamente e quali quelle che si vanno a reclutare sul mercato? E poi,  quali caratteristiche debbono possedere e come selezionarle?

A tal fine il ministero della Funzione Pubblica è già al lavoro per la realizzazione dei  PTA, ossia dei Poli Territoriali Avanzati, organizzati su base regionale. La scelta delle sedi avverrà nell’ottica del recupero degli immobili del demanio e  dei beni confiscati alla criminalità. La prima funzione di questi poli sarà la gestione dei concorsi e delle procedure di selezione del personale, con modalità digitale. Un altro ruolo verrà dato alle PTA riguarderà la gestione della formazione e dell’aggiornamento dei dipendenti della PA. È prevista, in tale ambito, una stretta collaborazione tra i PTA e le Università e i Centri di Ricerca del territorio di riferimento. Inoltre, gli sforzi andranno nella direzione di rendere questa fase di formazione come continua e continuativa, e non già dei semplici eventi spot e stop.

Rivoluzione PA sulla futura gestione del personale: ecco gli obiettivi da realizzare con le risorse del Recovery Fund

Ora, il personale di ogni azienda rappresenta la sua risorsa prima e il suo valore aggiunto. Si comprende allora subito perché gli sforzi della riforma non si limiteranno al solo momento del reclutamento. Il dipendente della PA, durante tutta la sua carriera, dovrà essere aggiornato e formato costantemente. Dovrà essere spinto a dare il meglio di sé, come persona e come risorsa aziendale. È in tale contesto che s’inserisce un’altra proposta della ministra Dadone, che prevede l’istituzione di una banca dati unica e condivisa da tutte le PA In essa dovrà confluire il fascicolo digitale di ogni dipendente pubblico. Il fascicolo conterrà tutte le informazioni inerenti alla sua carriera, come le competenze acquisite, le esperienze accumulate, le mansioni attribuite. E poi ancora i ruoli ricoperti, la formazione e gli aggiornamenti effettuati.

Particolare attenzione è prevista anche per la  gestione del personale, operata dai dirigenti. In tali attività, si prevede un supporto ad opera di applicativi informatici e digitali. Questi consentiranno un orientamento univoco in merito agli adempimenti previsti dalle norme per la programmazione e il coordinamento. E ai quali i dirigenti sono chiamati a conformarsi nell’esercizio delle loro funzioni.

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