Risolviamo urgentemente il problema di come innaffiare le piante quando siamo in vacanza

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Stiamo per andare in vacanze e le piante che abbiamo curato come figlie per tutto l’inverno e l’autunno, rimarranno sole. Non abbiamo posto in valigia anche per loro. Tuttavia, non possiamo permetterci che secchino o, addirittura, muoiano durante la nostra assenza.

Allora, cosa fare? Dobbiamo trovare un rimedio per dar loro acqua, altrimenti il nostro relax ci costerà caro. Ebbene, risolviamo urgentemente il problema di come innaffiare le piante quando siamo in vacanza.

Accorgimenti da usare prima di partire

In via preliminare, dobbiamo fare dei preparativi per la partenza e seguire queste importanti istruzioni. Anzitutto, non dobbiamo lasciare le piante in casa al buio. Dobbiamo, invece, riporle sul balcone, in una zona ombreggiata, vicine tra loro.

Poi, occorre collocare dei recipienti pieni di acqua a fianco dei vasi. In questo modo l’acqua, evaporando, creerà un ambiente umido e confortevole. Ma veniamo ai metodi per innaffiarle in nostra assenza.

Come innaffiare le piante in vacanza

Il primo metodo del sifone comunicante è un pò complicato da eseguire ma dal risultato assicurato. Anzitutto, prendiamo una bottiglia o un secchio, a seconda che vogliamo irrigare uno o più vasi. Poi riempiamola di acqua e collochiamola ad un’altezza superiore rispetto a quella del vaso.

Dopodiché prendiamo uno stoppino oppure dei fili di lana intrecciati e li inumidiamo. A quel punto, ne mettiamo un’estremità nella bottiglia (o secchio) e l’altra estremità all’interno della terra. Se il vaso è molto grande è bene utilizzare più fili di lana o stoppini, posizionati in punti diversi nelle due estremità.

Risolviamo urgentemente il problema di come innaffiare le piante quando siamo in vacanza

Altro rimedio è quello della bottiglia bucata, più semplice del primo. Prendiamo una bottiglia di plastica e pratichiamo dei fori sul tappo e sulla base della bottiglia.

Quindi la riempiremo d’acqua, inserendola nel terreno dalla parte del tappo bucherellato. In tal modo, il gocciolamento lento dell’acqua manterrà il terreno umido evitando che le piante secchino.

Il terzo metodo è quello dell’acqua complessata. Si tratta di un particolare tipo di acqua in gel, costituita da fibre naturali e acqua demineralizzata. In tal caso, una volta messo il flacone capovolto a contatto con il terreno, i suoi microorganismi libereranno l’acqua. Il trattamento può durare dai 15 ai 20 giorni, risolvendoci così il problema dell’innaffiatura!

Approfondimento

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