Rischio creditizio in diminuzione. Economia italiana sotto i riflettori

Banca d’Italia

Ciclo economico e rischio creditizio sotto i riflettori. Il tasso di deterioramento del credito alle imprese si riduce. La congiuntura economica ha subito rallentamenti e influirà sui prossimi due anni e il tasso di deterioramento dei prestiti salirà di poco ma sempre sotto i livelli pre-crisi.

Questo quadro riguarderà tutte le aziende a livello mondiale. L’outlook Abi-Cerved, si concentra sull’analisi dal flusso di nuove sofferenze a quello dei nuovi crediti deteriorati delle imprese.

La Banca d’Italia cosa scrive

A riferimento si prende la relazione della Banca d’Italia che indica come nel 2019 è proseguito a ritmi sostenuti il trend di riduzione dello stock di crediti deteriorati accumulati dalle Banche.

Tutto ciò si è verificato perché ci sono stati dismissione dei crediti e minori flussi di nuovi prestiti entrati in default. I tassi di deterioramento delle società non finanziarie hanno registrato una contrazione significativa nei primi sei mesi.

Per lo scarso dinamismo della congiuntura economica si avrà una inversione: l’incidenza dei flussi di nuovi prestiti in default crescerà seppur di pochissimo.

I comparti

I tassi di deterioramento resteranno su livelli inferiori alla fase pre-crisi.

Guardando ai comparti nelle grandi imprese dall’1,5% al 2%, soprattutto nel comparto dell’industria (dall’1,1% all’1,6%) e dei servizi (dall’1,4% all’1,9%).  In quelle di media dimensione relative ai servizi (dall’1,6% al 2,2%). Il settore dell’edilizia(dal 4,7% al 4,3%), salirà al 4,5% nel 2020 e al 4,4% nel 2021. Quanto alle piccole imprese, quelle che operano nelle costruzioni e nei servizi non mostreranno alcun peggioramento (le prime passeranno dal 3% al 2,9% e le seconde resteranno al 2%).

La riflessione sul rischio creditizio

Il leggero rialzo dei nuovi crediti deteriorati non desta preoccupazione. In questo contesto le banche possono recuperare margini di redditività attuando particolari strategie: innovazione e digitalizzazione.

Occorre ora concentrarsi sulla crescita delle attività a supporto del settore produttivo, auspicabilmente senza nuovi appesantimenti regolamentari ad esito del processo di implementazione in Europa della normativa di finalizzazione di Basilea 3.

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